Dei 190 licenziamenti, quale epilogo della vicenda Jabil, non si sente parlare e tanto meno campeggiano sulle prime pagine dei quotidiani ragion per cui è maggiormente apprezzabile quanto il senatore Gianluigi Paragone scrive sul suo sito Il Paragone: La vicenda Jabil, multinazionale americana che opera nel settore della produzione dei componenti elettronici, si conclude nel peggiore dei modi, con i licenziamenti confermati e il ministero del Lavoro che non è neanche in grado di farsi dare delle risposte dai vertici della multinazionale.
Il tavolo sulla Jabil è dunque saltato: i 190 licenziamenti sono stati confermati. Iniziata alle 16 di ieri, la riunione con il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e il sottosegretario al Mise Alessandra Todde, l’azienda e i sindacati si è bruscamente interrotta poco prima di mezzanotte. “Alle 23 – spiega Antonio Accurso, segretario generale Uilm Campania, ripreso da HuffingtonPost – si era quasi siglato l’accordo per ritirare i licenziamenti, ma l’azienda alle 23.50, con un colpo a sorpresa, ha dichiarato di non voler proseguire su questa strada”.
Dopo la decisione di Jabil di interrompere questa notte la trattativa “in modo unilaterale e inaspettato quando le parti erano ormai vicinissime all’intesa”, Catalfo e Todde, spiegano fonti del Ministero del Lavoro – riprese sempre dall’HuffingtonPost – hanno manifestato tuttavia la volontà di interloquire direttamente con i vertici di Jabil, per conoscere le ragioni di questo inspiegabile dietrofront e cercare di concludere positivamente gli sforzi finora compiuti, salvaguardando la continuità occupazionale di 190 lavoratori”.
Secondo Accurso della Uilm “la Jabil con questo atto scellerato mette in discussione la missione industriale, e crea forte incertezza minando la sua credibilità. I lavoratori tutti vengono lasciati senza nessun futuro. Chiediamo al Governo di tentare un’ultimo sforzo per riportare tutti al buonsenso o altrimenti di mettere in sicurezza il sito e accertare tutte le responsabilità”, conclude l’esponente sindacale.
In una nota, Fim-Cisl, Fiom, Uilm e Failms, confermano lo sciopero ad oltranza dei lavoratori. Stupore, frustrazione, e la solita rabbia che non passa mai dall’inizio della vertenza nel giugno scorso: allo stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta), i dipendenti licenziati e quelli che il posto lo hanno tenuto, si sono ritrovati questa mattina ai cancelli con tanti interrogativi, tutti comunque sotto choc per la decisione dell’azienda di far saltare la trattativa e di confermare 190 licenziamenti.