Per l’occasione della 106esima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si terrà il prossimo 27 settembre, Papa Francesco ha scritto un intervento dal titolo: Come Gesù Cristo, costretti a fuggire. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni. Parla ovviamente di immigrati, e afferma:
“Le paure e i pregiudizi, tanti pregiudizi ci fanno mantenere le distanze dagli altri e spesso ci impediscono di farci prossimi a loro e di servirli con amore. Avvicinarsi al prossimo spesso significa essere disposti a correre dei rischi, come ci hanno insegnato dottori e infermieri negli ultimi mesi”.
E ancora, aggiunge: “Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie’. In ciascuno di loro è presente Gesù, costretto, come ai tempi di Erode, a fuggire per salvarsi. Nei loro volti siamo chiamati a riconoscere il volto del Cristo affamato, assetato, nudo, malato, forestiero e carcerato che ci interpella. Se lo riconosciamo, saremo noi a ringraziarlo per averlo potuto incontrare, amare e servire”, rimarca il Pontefice. liberoquotidiano.it