Per gli agricoltori italiani, “al danno si aggiunge la beffa di essere costretti a lasciare i già scarsi raccolti nei campi per la mancanza di manodopera a seguito della pandemia Covid 19 che ha portato alla chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale in agricoltura per poi tornare nel proprio Paese”. A evidenziarlo è la Coldiretti.
Per questo, aggiunge l’associazione degli imprenditori agricoli, “si attende l’annunciata apertura dei confini il 3 giugno ma serve anche subito una radicale semplificazione del voucher ‘agricolo’ che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università e molte attività economiche sono rallentate e tanti lavoratori sono in cassa integrazione”.
Con la carenza di manodopera straniera, “il rischio è che ci possa essere” sui banchi dei mercati “una ridotta disponibilità di frutta nazionale che provochi un deciso aumento delle importazioni dall’estero da spacciare come Made in Italy”. Per questo, di fronte al pericolo dell’inganno, la Coldiretti consiglia di “verificare su cartellini ed etichette obbligatori per legge l’origine nazionale, di preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza”. ADNKRONOS