Decreto Rilancio? Conte, Gualtieri e il gioco dei fantamiliardi

“Ho ascoltato con grande attenzione la conferenza stampa di Conte, di Gualtieri e di tutti i ministri. Grande interesse, certamente. Citazioni di miliardi rivolti a questa o a quella finalità. Mi sono permesso di farne una somma e ho visto che il totale dava, a seconda delle interpretazioni, 80-100-120-140-150 miliardi di euro. Ma come è possibile? Il decreto Rilancio è di 55 miliardi. I miliardi citati per welfare, fondi di ricapitalizzazione, cassa integrazione, bonus, tagli fiscali, etc etc… Le voci sono numerosissime, i miliardi sono tutti indicati, ma la somma non fa il totale, come avrebbe detto Totò. Quindi c’è qualcosa che non quadra.

Forse la confusione del momento, forse la stanchezza di Conte e dei suoi ministri. Forse è un modo per raccontare di miliardi che non esistono, di interventi per questa o quella categoria che si vuole in qualche maniera citare, ma che poi daranno cocenti delusioni.

Intanto il testo non c’è, probabilmente non ci sarà ancora per giorni e giorni e quindi il Governo e i ministri potranno giocare al gioco dei fantamiliardi, un gioco inaccettabile che abbiamo già visto col Cura Italia, decreto che doveva stanziarne 25, ma in realtà erano 20 e ne sono stati di fatto erogati solo 7.

Lo abbiamo visto con il decreto liquidità, che doveva dare origine immediatamente a 400 miliardi di prestiti per le imprese, laddove stanziati a copertura ce n’erano meno di 3 e, a quel che si sa, prestiti erogati alle imprese zero, o giù di lì.

Siamo alle solite: parole, parole, parole. Gli italiani non meritano tutto questo”.

Così Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, commentando la conferenza stampa del Governo a seguito del Cdm sul decreto Rilancio.