BRUXELLES – Le conseguenze dirette (carestia, conflitti e rischi per la sicurezza) e indirette (come il ritorno di gruppi terroristici come l’Isis) della pandemia di Covid-19 nei Paesi meno sviluppati potrebbe portare, nel medio termine, a un aumento delle richieste d’asilo in Ue, Norvegia e Svizzera. E’ quanto afferma l’Agenzia europea per il sostegno all’asilo (Easo) in una relazione speciale pubblicata oggi.
I dati di marzo mostrano un declino del 43% delle domande di protezione internazionale in Ue, con i cali più vistosi nei Paesi che hanno adottato le misure di contenimento del virus più restrittive. Tuttavia, “i principali Paesi di origine delle domande verso l’Ue hanno una vulnerabilità medio-alta” di essere esposti alla pandemia e di doverla gestire con mezzi poco efficaci. Questi fattori, combinati con la mancanza di accesso all’acqua per lavarsi le mani, al sovraffollamento, a bassi livelli d’istruzione e al possibile ritorno di gruppi terroristici, portano al potenziale rischio di “avere effetti destabilizzanti sul futuro trend delle domande di asilo”. ansa europa