“L’aggravante dell’odio razziale è da valutare sulla base del contenuto dei messaggi che sono stati acquisiti ed esaminati solo in parte. Per il momento l’iscrizione resta quella di minacce aggravate”.
Così una fonte giudiziaria spiega a che punto è l’inchiesta milanese che vede come persona offesa Silvia Romano, la giovane cooperante liberata dopo una lunga prigionia e vittima di una feroce campagna di odio dopo la sua liberazione e la sua conversione alla religione islamica. In procura a Milano il pm Alberto Nobili ha aperto un fascicolo, senza indagati al momento, per minacce aggravate. adnkronos