“Offese a Silvia Romano”, antiterrorismo valuta parole di Sgarbi

“Sono serena della mia scelta religiosa, tranquilla, non ho paura, non so da dove provengano queste minacce”. Sarebbero queste, secondo indiscrezioni, le parole che Silvia Romano ha rivolto agli inquirenti che l’hanno ascoltata come persona offesa nel procedimento a carico di ignoti per il reato di minacce aggravate.

La giovane cooperante milanese, appena rientrata dopo una lunga prigionia, è stata ascoltata dal pm Alberto Nobili che guida il pool dell’Antiterrorismo milanese e dagli uomini del Ros. Un colloquio di circa un’ora per mettere in fila gli insulti via social, ma anche volantini e lettere, indirizzati alla 24enne a cui sono stati rivolte minacce di morte. Tra le dichiarazioni al vaglio della magistratura anche quelle di Vittorio Sgarbi che ha auspicato l’arresto della giovane cooperante. (Vittorio Sgarbi ha scritto che la giovane “va arrestata” per “concorso esterno in associazione terroristica”, ndr )

Nel frattempo potrebbero essere disposte nuove verifiche da parte dei pm di piazzale Clodio sui protocolli di sicurezza adottati durante il periodo trascorso dalla ragazza in Kenya, dove si occupava di progetti per l’infanzia per la Onlus marchigiana. Accertamenti sulla Onlus Africa Milele con cui collaborava Silvia Romano sono stati già effettuati dagli investigatori nei mesi in cui la cooperante italiana era sotto sequestro. Sul rapimento, avvenuto il 20 novembre 2018 nel villaggio di Chakama in Kenya, a circa 80 chilometri da Malindi, sono stati ascoltati in passato i vertici della Onlus.  ADNKRONOS