“Certamente con più lentezza di quel che si sperava, talvolta in una direzione che ci delude, ma l’Europa, nonostante i suoi numerosi detrattori che nel tempo non sono mai mancati, continua a muoversi e ad esistere. E tuttavia l’azione politica dell’Europa è stata tanto debole in questi anni da farci avvertire con delusione, in piena emergenza sanitaria, la mancanza di interventi più forti, generosi e solidali”. Lo scrive su Avvenire Romano Prodi.
“Di fronte al propagarsi dell’epidemia da Covid19 e ai conseguenti interventi massicci di Stati Uniti e Cina, ci manca – osserva il professore – l’Europa protagonista sulla scena mondiale in difesa degli interessi dell’Unione nella sua interezza. Sentiamo la mancanza dell’Europa che ha rappresentato il più grande cantiere di innovazione politica di tutti i tempi, quella della solidarietà e della collaborazione per il raggiungimento di obiettivi comuni e che ci ha reso la prima realtà in termini di reddito e il più grande esportatore del mondo”. “Perché è stato – sottolinea Prodi – grazie a quella Europa se abbiamo prosperato attraverso il libero mercato, goduto di una libertà di movimento inimmaginabile, conquistato la moneta unica”.
Secondo Prodi “la miglior decisione che l’Europa avrebbe dovuto prendere, per far fronte alle conseguenze del coronavirus, resta l’emissione di bond. Decisione però impedita dalle divisioni europee. In questo ambito sono stati compiuti alcuni passi avanti nella prospettiva di una maggiore solidarietà, ma non sono ancora passi consolidati”.
E conclude: “Sentire la mancanza dell’Europa dovrebbe significare essere consapevoli che nessun paese, da solo, uscirà da questa inaspettata tempesta, che ci ha colti ancora una volta impreparati e divisi. L’Europa esiste, ‘e pur si muove’, ma il suo moto non è ancora una completa rivoluzione”. ADNKRONOS