“Non c’è sulla base della capienza del risparmio italiano la possibilità che l’Italia possa dichiarare default”. Così il presidente della Consob, Paolo Savona, in collegamento con Class Cnbc. “C’è un problema di spread, che è un problema a se stante legato alla sfiducia che viene sparsa all’estero e all’interno”. In vista dell’aumento del debito/Pil italiano oltre il 155%, Savona sottolinea che “esistono strumenti per evitare che il rapporto cresca, come l’emissione di titoli di debito irredimibili che abbiano un rendimento pari al massimo dell’inflazione che la Bce indica come tetto insuperabile”.
Per il presidente della Consob “l’unico modo per dimostrare che noi teniamo effettivamente a un futuro diverso è sottoscrivere il debito pubblico“.
“Riportiamo la finanza ad essere ancella della crescita” chiede Savona per il quale “si potrebbero estendere le garanzie con criteri semplici in particolare a quella parte delle imprese esportatrici piccole e medie che sono quelle più dinamiche e che potrebbero intraprendere nuove iniziative, e quindi crescita e occupazione, sulla base di capitale di rischio e non di indebitamento”. Il presidente della Consob evidenzia che “il vantaggio dei risparmiatori sarebbe legato al fatto che, se le cose vanno male, lo Stato interverrebbe entro certi limiti con le garanzie”, mentre “se le cose andassero bene, potrebbero godere dei profitti“.
Sulle vendite allo scoperto Savona rileva che “la Consob ha maggiormente spinto a livello europeo per avere interventi dinamici che abbiamo dovuto effettuare il 12 marzo, giornata nera per la Borsa Italiana. Quando le quotazioni sono cadute sotto il 10%, allora è stata legittimata”. “Vediamo cosa succede in Borsa. Ove necessario si interverrà. Vediamo se l’Europa questa volta decide un intervento congiunto, che è più efficace” rimarca il presidente della Consob. adnkronos