L’Istituto di Virologia di Wuhan, da mesi sotto i riflettori, rivendica l’alto livello di sicurezza della struttura e assicura che è impossibile che i virus possano “scappare” da qui. Yuan Zhiming è tornato a parlare dopo aver rotto il silenzio a metà aprile nel mezzo delle accuse sull’origine della pandemia di coronavirus. “Abbiamo adottato una serie di misure per garantire che nessun virus possa uscire dal nostro laboratorio”, ha detto Yuan, che dirige il Laboratorio nazionale di biosicurezza di Wuhan, in dichiarazioni al Science and Technology Daily rilanciate stamani dal South China Morning Post.
“Il virus uscito dal nostro laboratorio? Impossibile”, aveva già affermato a metà aprile in una dichiarazione diffusa dalla Cgtn. Anche adesso Yuan ha ribadito come la struttura attui il massimo livello di biosicurezza (Bsl-4) per evitare incidenti. Non solo, secondo il South China Morning Post, tutti i ricercatori coinvolti negli esperimenti nel laboratorio vengono sottoposti ogni anno anche a una valutazione psicologica. Lo staff, si legge, deve seguire “rigide procedure di sicurezza” all’ingresso in laboratorio.
Secondo il vice direttore dell’Istituto di Virologia di Wuhan, Guan Wuxiang, i ricercatori stanno studiando il coronavirus dallo scorso 30 dicembre, quando sono arrivati i primi campioni relativi a “una polmonite di origine non identificata” dall’ospedale di Jinyintan a Wuhan. E da allora, ha detto, più di 120 scienziati di 12 équipe differenti stanno studiando il virus, per individuare possibili cause, l’origine e la risposta alle terapie. Molti ricercatori, ha detto, sono rimasti nel laboratorio per al massimo sei ore consecutive durante le quali non hanno potuto bere, né mangiare né andare in bagno, ha detto.
Ad oggi, si legge ancora sul South China Morning Post, l’Istituto ha analizzato 6.5000 campioni e sta cercando di sviluppare un vaccino, attualmente in fase sperimentale. ADNKRONOS
Coronavirus, laboratorio di Wuhan: problemi di sicurezza rilevati dal 2018