“È vero, mi sono convertita all’Islam“, avrebbe ammesso Silvia Romano secondo quanto riporta Open. “Ma è stata una mia libera scelta, non c’è stata nessuna costrizione da parte dei rapitori che mi hanno trattato sempre con umanità”. “Non è vero invece che sono stata costretta a sposarmi – ha assicurato -, non ho avuto costrizioni fisiche né violenze”.
All’arrivo a Ciampino la 25enne, vestita con il velo e l’abito tradizionale islamico, è stata accolta dal premier Giuseppe Conte e dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e si è abbandonata a un lungo abbraccio con la famiglia.
Nel frattempo, prima del suo arrivo, ecco le parole riportate da Repubblica di Alberto Vecchi, ambasciatore italiano in Somalia, stupito dalle condizioni in cui ha trovato Silvia: “Mi sarei aspettato una persona più tesa e invece mi è sembrato che nonostante tutto ne sia uscita bene“, ha premesso Vecchi, che la ha accolta nella sede a Mogadiscio.
“Non ne abbiamo parlato, il fatto che non abbia voluto cambiare gli abiti che aveva può significare molte cose, una consuetudine acquisita in questi mesi, non necessariamente motivazioni di altro tipo”. Così l’ambasciatore italiano in Somalia, Alberto Vecchi, ha risposto all’Adnkronos alla domanda se gli risulti che Silvia Romano si sia convertita all’Islam e che per questo abbia voluto continuare a indossare gli abiti tradizionali somali che aveva al momento della liberazione. L’ambasciatore ribadisce poi di essere rimasto colpito dalla sua forza d’animo, “questa mattina era tutta sorridente, contenta, ha reagito molto bene e ha raccontato di aver dormito benissimo nella stanzetta della foresteria dell’ambasciata che le abbiamo messo a disposizione“. E poi ieri sera “abbiamo mangiato la pizza che lei aveva chiesto, non era il massimo, abbiamo fatto quello che si poteva”, conclude Vecchi.