Per il problema della mancanza di personale nelle aziende agricole, il ministro Bellanova ha proposto un permesso di soggiorno di sei mesi per i cittadini extracomunitari che già lavorano nei campi. Ma come scrive Libero, la soluzione lascia scontenti alcuni agricoltori, dato che, a loro dire, non risolverebbe il problema. “Sarebbe stato importante riaprire i corridoi verdi che avrebbero riportato in Italia manodopera specializzata “, ha spiegato proprio a Libero il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.
Il settore denuncia la mancanza di lavoratori che raccolgano frutta e verdura nei campi: “Il 40% dei raccolti estivi rischia di rimanere sugli alberi“, conferma Prandini. La maggior parte dei lavoratori del settore, infatti, proveniva dall’Est Europa e, con il blocco delle frontiere, sono venuti a mancare circa 200mila stranieri che arrivavano in Italia per raccogliere frutta e verdura nelle aziende agricole, tornando nel proprio Paese a stagione finita. Ma ora c’è carenza di manodopera.
Per essere impiegati nel settore, però, non basta aver voglia di lavorare: “Bisogna smetterla di pensare che chiunque possa lavorare in un’azienda agricola. Non è così, nemmeno nella fase di raccolta della frutta“. Servono persone qualificate, in grado di svolgere le mansioni necessarie a un’azienda agricola. La soluzione, secondo Coldiretti, sarebbe da individuare su due fronti. Da una parte, “è importante la proroga fino al 31 dicembre dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al 31 maggio al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne“.
E parallelamente “è necessario agevolare il ritorno temporaneo dei lavoratori da Paesi dell’Unione Europea attraverso corridoi verdi“. Dall’altra parte, invece, “è importante aprire il più possibile il mercato alle opportunità di lavoro per gli italiani che rischiano il duro impatto occupazionale della crisi economica da coronavirus. E per questo è ora necessaria subito una radicale semplificazione del voucher agricolo“. Ma, conclude Prandini, secondo quanto riportato da Libero, “non sta né in cielo né in terra parlare di 600mila extracomunitari da regolarizzare impiegandoli nel lavoro dei campi”. affaritaliani.it