Bce: non rispondiamo alla Germania ma al Parlamento UE

La Banca Centrale Europea respinge al mittente l’ultimatum della Suprema Corte tedesca che pretende entro tre mesi ”spiegazioni” sull’operato della Bce circa l’acquisto massiccio di titoli di stato di Paesi dell’eurozona. Nella sostanza, affermano i vertici della Bce, la banca non deve rispondere alla Germania, ma al Parlamento europeo.

La Bce ha ”preso atto” della sentenza della Corte Costituzionale tedesca sul Qe. ”Siamo sotto la giurisdizione della Corte di Giustizia dell’Ue e siamo accountable: dobbiamo rispondere al Parlamento Europeo. Scambi come quello di oggi avvengono piuttosto spesso e siamo totalmente aperti alla collaborazione”.

Lo sottolinea il vicepresidente della Bce Luis De Guindos, in audizione on line davanti alla commissione Econ del Parlamento Europeo, a Bruxelles, rispondendo in merito alla sentenza della Corte costituzionale tedesca sul Qe. L’operato della banca centrale, aggiunge, ”è guidato da due principi fondamentali: la stabilità dei prezzi”, obiettivo ”sancito dai trattati”, e ”l’indipendenza da governi e lobbies”. La Bce opera ”solo tenendo conto del mandato” che le è stato dato, conclude De Guindos. ilnazionalista.it