‘’L’idea che io abbia ritrattato la proposta a Di Matteo non sta né in cielo né in terra. E’ una percezione del dottor di Matteo’’. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ospite di ‘Non è l’arena’ replicando al consigliere del Csm Nino Di Matteo che aveva riferito di avere avuto dal ministro l’offerta dell’incarico poi ritrattata.
‘’Sono esterrefatto nell’apprendere che viene data un’informazione che può essere grave per i cittadini – ha spiegato il ministro- perché fa trapelare un fatto sbagliato cioè che io sarei andato indietro rispetto alla mia proposta perché avevo saputo di intercettazioni’’.
‘’Ho chiamato di Matteo parlandogli della possibilità di fargli ricoprite uno dei due ruoli, direttore affari penali o capo del Dap . Gli ho detto ‘venga a trovarmi e vediamo insieme’. Lui – ha riferito Bonafede- mi disse delle intercettazioni di detenuti che in carcere dicevano ‘se viene questo butta le chiavi’. Sapevo chi stavo per scegliere, e sapevo di quella intercettazione, perché ne dispone anche il ministro’’, ha chiarito.
‘’Quando di Matteo è venuto gli dissi che tra i due ruoli era più importante quello di direttore affari penali, ruolo che era stato di Falcone, molto più di frontiera in lotta a mafia, non gli ho proposto un ruolo minore. Questa è la verità- ha assicurato – A me era sembrato, ma evidentemente sbagliavo, che fossimo d’accordo ma il giorno dopo mi disse di non volere accettare gli affari penali voleva il dap, ma io nel frattempo avevo già fatto‘’. ADNKRONOS