È la fine di un lungo percorso.
Non è un gesto di resa incondizionata né un capriccio per ricerca di attenzione dopo una serie di valutazioni e richieste di ascolto vergognosamente messe in un angolo, e peggio ancora ritorte e strumentalizzate per screditare chiunque si permettesse di condividere pur in ottica del tutto costruttiva e collaborativa, la minima riflessione.
Dopo mesi nei quali i vertici del MoVimento hanno ignorato gli attivisti e tradito il mandato elettorale, non possiamo più identificarci in un simbolo e con un gruppo che ha snaturato quelli che erano i nostri principi fondativi, primo fra tutti quello di essere stati eletti per “portare la voce” dei cittadini nelle istituzioni.
Noi continueremo ad essere coerenti con le promesse fatte. Per questo non possiamo più accettare di stare con quelli che, invece di cambiare l’Italia, non hanno cambiato nulla, diventando la stampella parlamentare delle vecchie forze politiche e rinnegando le ragioni per le quali erano stati eletti. Peccato affermare queste cose dopo che educatamente si è lanciato un grido di aiuto e di attenzione sia a livello nazionale con la Carta di Firenze 2019 che a livello locale, quando siamo stati trattati da appestati e lasciati fuori da ogni iniziativa solo per aver fatto presente che certe scelte governative ci avrebbero fatto perdere credibilità sui territori.
Ed è triste subire l’arroganza e la supponenza di certi personaggi, per i quali parole come “comunità” e slogan come “nessuno deve rimanere indietro” erano vuote e false. Il Movimento 5 stelle è diventato il luogo dove le scelte sono elaborate da ignoti e calate dall’alto per essere solo ratificate e si deve solo lavorare e tacere. E’ un treno impazzito che lascia a terra chiunque si discosti dal pensiero unico dei capi. Pensiero ratificato attraverso il metodo Rousseau, attuato in stile di orwelliana memoria, dove il trattamento dei dati degli iscritti ha sollevato dubbi e contestazioni anche in sede istituzionale da parte del Garante, dove i processi decisionali sono divenuti di fatto inaccessibili a coloro (siano essi attivisti o portavoce) posti fuori da vari cerchi magici venutisi a creare in questi anni. E’ la grande truffa della Democrazia Diretta.
Finisce il nostro rapporto con il Movimento 5 Stelle ma non con la cittadinanza che è la prima alla quale siamo chiamati a rispondere al di là di ogni patto di sangue e vincoli stellati. Il nostro impegno prosegue da oggi da cittadini liberi e pensanti nelle file del gruppo misto. Ma sempre e comunque dalla parte dei cittadini.
Simone Sollazzo (Ex Portavoce M5S Consiglio Comunale di Milano)
Giuseppe Ventura (Ex Portavoce M5S Consiglio di Municipio 1 , Milano)
Cristina Russo (Ex Portavoce M5S Consiglio di Municipio 6 , Milano)
Marco Cardillo (Ex Portavoce M5S , Consiglio comunale di Cornaredo – Mi)
Col supporto degli Ex attivisti M5S delle Municipalità di Milano
COMUNICATO STAMPA