di Ansa
Restano chiuse le banche in Libano “fino a quando verra’ ristabilita la sicurezza”: e’ quanto si legge in un comunicato diffuso dagli organi d’informazione libanesi dopo che nella notte tra lunedi’ e martedi’, a Tripoli – citta’ a nord del Paese – si erano registrati gravi episodi di violenza e vandalismo contro gli istituti di credito.
Alla base della protesta l’importante svalutazione della lira libanese, scambiata con un rapporto di oltre 3.000 a uno sul dollaro a fronte di un tasso di cambio ufficiale di 1.507,5 a uno. Secondo le autorita’ libanesi, gli atti di violenza avrebbero riguardato anche i mezzi della polizia, costretta all’uso dei lacrimogeni.
(ANSAmed) – BEIRUT – Il governo libanese deve adottare con urgenza un piano di riforme per salvare l’economia in crisi. Lo ha detto il responsabile del dipartimento per il Medio Oriente e l’Asia Centrale del Fondo monetario internazionale, Jihad Azour. Azour è stato citato nelle ultime ore dai media di Beirut.
“La priorità per il Fondo monetario internazionale è ricevere l’approvazione dal Libano del piano di salvataggio per recuperare la fiducia nell’economia del paese e migliorare la situazione dei cittadini“, ha detto Azour, già ministro dell’economia libanese. Dal canto suo il premier libanese Hassan Diab ha assicurato ieri che il controverso piano di riforme economiche, di cui erano trapelate bozze non ufficiali nei giorni scorsi, sarà discusso nuovamente nei prossimi giorni dall’esecutivo, in questi giorni impegnato con intense sedute parlamentari.
Il paese si trova ad affrontare la sua peggiore crisi economica-finanziaria negli ultimi 30 anni. A marzo il premier Diab ha annunciato il default del Libano, attraversato da ottobre da inedite e prolungate proteste popolari anti-governative contro corruzione e carovita. In questo contesto, il governo ha chiesto a febbraio una consulenza al Fondo monetario internazionale, senza però ancora formalizzare una richiesta di intervento.