Bruno Ruffili per LA STAMPA – Ieri Tim Cook ha avuto un colloquio con il Commissario europeo Thierry Breton in merito alle prossime tappe del progetto di supporto al contact tracing su cui lavorano insieme Apple e Google. Le due aziende hanno annunciato una libreria software che consente di rilevare quando il dispositivo di un un utente positivo al COVID-19 si trova nelle vicinanze. Il sistema, basato su Bluetooth LE, preserva la privacy di chi lo usa e non ne condivide l’identità.
Alcuni governi richiedono però più dati, ad esempio le informazioni sulla posizione e l’identificazione dell’utente.
Il framework di tracciamento dei contatti sarà distribuito come aggiornamento ai servizi di Google Play su Android e come aggiornamento del software iOS per i dispositivi Apple. L’azienda di Cupertino ha detto di voler mettere la tecnologia a disposizione del maggior numero possibile di persone, o almeno di ogni dispositivo Apple attivo che abbia un Bluetooth compatibile.
Nei prossimi mesi, Apple e Google costruiranno parti di questo sistema direttamente nel sistema operativo. Non sarà quindi necessario scaricare un’applicazione per ottenere gli avvisi di prossimità per la ricerca di contatti. Le aziende stanno implementando questa funzione in due fasi a causa dell’urgenza della crisi globale, e l’integrazione del sistema operativo richiederebbe più di un mese per essere implementata.
Paesi come la Francia vogliono che Apple allenti le restrizioni di iOS e consenta un accesso più profondo all’hardware, come l’accesso completo al Bluetooth quando l’app è in background. Questo permetterebbe loro di ignorare il quadro sanzionato per la tracciatura dei contatti e di implementare invece qualcosa di diverso con decisioni politiche alternative sulla quantità di dati da raccogliere e condividere da ogni utente.