Dalla campagna informativa sulle regole per l’igiene personale e il distanziamento interpersonale, alla distribuzione di pacchi alimentari e buoni spesa per chi ne ha diritto: anche nei campi rom si lavora per arginare la diffusione del Coronavirus ed evitare che le baraccopoli della città diventino focolai.
Coronavirus, nei campi rom buoni spesa del comune
Un’attività ardua in campi affollati nei quali le condizioni igienico sanitarie non sono ottimali, dove a fare da sfondo ai timori del contagio ci sono disagio economico e sociale. Dopo settimane in cui i pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà sono arrivati soprattutto dalle associazioni del terzo settore, il Comune ha iniziato la distribuzione dei buoni spesa: prima Lombroso e Monachina, poi Gordiani e Barbuta, seguiranno Salone e Salviati, “per completare tutti i campi attrezzati tollerati entro la settimana” – ha detto in commissione capitolina Valeria Neri, dell’ufficio speciale Rom, Sinti e Caminanti del Campidoglio.
“La distribuzione – ha spiegato Neri – è complicata perché abbiamo dovuto rispettare alcune regole, come il reddito di cittadinanza (chi lo percepisce è escluso dalla possibilità di ottenere i buoni spesa ndr.) di cui molti sono beneficiari, ma stiamo facendo anche altro per l’arrivo dei generi alimentari”.
Una situazione complessa, nelle baraccopoli gremite e confusionarie non mancano malcontento e frizioni. “Nei campi ci sono ancora situazioni borderline a livello di residenzialità e cittadinanza, ma grazie alla sinergia con il dipartimento gli utenti – ha detto il vicecapo di Gabinetto con delega alla Sicurezza e alla Protezione civile di Roma Capitale, Marco Cardilli – hanno potuto accedere ai servizi perchè l’Ufficio Rom si è fatto garante di quelle situazioni che potevano avere una difficoltà formale all’accesso a questi aiuti. Le difficoltà – sostiene il dirigente – a oggi possono dirsi superate”.
Coronavirus, pc e tablet per studenti rom: “Ma manca la connessione” – Il Comune, al tempo della didattica online causa Covid-19, rincorre anche la scolarizzazione dei bambini rom ai quali dovrebbero essere forniti pc e tablet: “Abbiamo acquisito l’elenco dei minori iscritti a scuola e lavoriamo in tal senso, ma ci sono alcune problematiche che stiamo affrontando non di facilissima soluzione, come reti wi-fi e problemi di connessione” – ha ammesso Claudio Zagari, direttore della direzione Accoglienza e Inclusione di Roma Capitale.