Davide Barillari è stato espulso dal Movimento 5 Stelle: il collegio dei probiviri ha ufficializzato la decisione. L’oramai ex consigliere ribelle della Regione Lazio va subito all’attacco: “Cacciato perché colpevole di non essermi venduto al Pd”. Ad annunciare l’espulsione è stato lo stesso Barillari con un post pubblicato su tutti i suoi profili social.
“Arrivata l’espulsione – scrive l’ex M5S –. Sono stato cacciato dal M5S dopo 10 anni di vero attivismo dal basso, oggi sono dichiarato ‘colpevole’ di essere rimasto coerente ai valori e alle promesse fatte ai cittadini, ‘colpevole’ di non essermi mai venduto al Partito Democratico come hanno fatto tanti altri. Ora, dai banchi del gruppo misto, continuerò con ancora più forza a combattere a fianco dei cittadini, nelle battaglie che i miei colleghi non hanno più il coraggio di fare”.
L’annuncio di Barillari è accompagnato dalla memoria difensiva che il 3 aprile scorso ha inviato al collegio dei probiviri, al garante Beppe Grillo ed al capo politico Vito Crimi. Nella memoria Barillari non ha voluto difendersi dalle accuse, rilanciando che la sua espulsione è un pubblico atto di accusa contro il tradimento dei valori fondativi del MoVimento 5 Stelle da parte dei suoi stessi vertici:
“Con la mia espulsione, viene espulso anche il dissenso costruttivo di tantissime voci insieme alla mia, viene cacciata un’area democratica che ha il diritto di esistere e di portare le proprie istanze. Chiudendo la porta in faccia ai portavoce e agli attivisti che si riconoscono nei valori del Rinascimento 5 Stelle invocato nella Carta di Firenze 2019, siete voi stessi a infliggere l’ultima pugnalata alla schiena del MoVimento. Siete voi a tradire il MoVimento 5 Stelle”. affaritaliani.it