Migranti, capo della Alan Kurdi: vogliono andare dove non c’è la guerra

Il capo missione della nave ‘Alan Kurdi’ ribadisce le condizioni in cui versano i 149 naufraghi a bordo. “Molti di loro hanno subito torture in Libia – dice – e hanno il terrore di essere riportati proprio in Libia da cui sono scappati. Ecco perché dopo dieci giorni chiedono di potere approdare in Europa. A loro non interessa restare in Italia, chiedono di potere andare in un luogo sicuro, senza guerra e dove c’è la libertà”.

Poi, parlando del decreto che è stato firmato nei giorni scorsi da quattro ministri (Viminale, Salute, Infrastrutture ed Esteri) Jan Ribbeck dice: “L’anno scorso Salvini aveva chiuso i porti per un calcolo politico, oggi è diverso. Perché c’è una esigenza di salute per i cittadini a causa del coronavirus e lo posso capire. E’ un diritto nazionale, però noi qui parliamo del diritto alla vita. Significa che ogni persona che si muove deve sottostare alla quarantena, e naturalmente noi ci sottoporremmo volentieri a una quarantena. E’ una misura giusta”.

Jan Ribbeck si augura che “nelle prossime 48 ore si possa trovare una soluzione, anche perché il tempo sta peggiorando”. E spera che possa avvenire il trasbordo s una nave per fare la quarantena. L’ipotesi è al vaglio della Protezione civile, come ha detto oggi il capo della Protezione civile Angelo Borrelli.  ADNKRONOS

Vogliono andare dove non c’è la guerra?