“È stato importante evitare un fallimento del vertice, ma ci sarebbe stato bisogno di un segnale più forte per il futuro. Non basta mostrarsi solidali solo al livello emotivo. Per combattere la crisi sanitaria l’accordo potrebbe bastare. Ma non per sostenere investimenti dopo la crisi, per ammortizzarne le enormi conseguenze sociali e per scongiurare che i conti pubblici vadano fuori controllo. Per quello servono ulteriori misure. Non possiamo accontentarci sempre di riparare gli errori del passato”.
Lo afferma la leader dei Verdi tedeschi, Annalena Barbock, in una intervista a Repubblica. Riferendosi all’Italia aggiunge: “Le nostre economie sono profondamente intessute. Nell’auto, ad esempio, l’industria tedesca è fortemente dipendente dall’indotto in Italia. E’ anzitutto nell’interesse tedesco di sostenere l’economia italiana e quella spagnola. Se vanno in crisi, trascinano anche la Germania.
Perciò faccio appello ai capi di Stato e di governo: serva una risposta europea. Obbligazioni comuni e un piano per la ripresa, un Piano Marshall sociale ed ecologico” o “vi immaginate cosa potrebbe succedere se la Cina e la Russia offrissero un domani un Piano Marshall all’Italia o alla Spagna?“. E sostiene che “i Paesi del Nordeuropa, e anzitutto il governo Merkel, ha capito troppo in ritardo che la crisi finanziaria non era un inanellarsi di crisi nazionali, ma che bisogna essere coesi, in un’unione monetaria” – http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Eurogruppo-leader-dei-Verdi-tedeschi-Barbock-critica-Merkel-9f798858-2ed7-4d0c-83c8-2db42888edab.html