‘Mafia nel Nord Italia’, Saviano attacca la Lombardia su un giornale francese

“La debolezza è credersi invincibile”, si intitola così un articolo scritto da Roberto Saviano per il quotidiano francese Le Monde. L’oggetto è la Lombardia, “la regione più forte, di maggior successo e più ricca che si è dimostrata la meno preparata ad affrontare la pandemia, con scelte a cui i suoi leader dovranno rispondere prima o poi. Nel sistema italiano, l’organizzazione dell’assistenza sanitaria è una prerogativa delle regioni. In quest’area, la Lombardia è leader: è caratterizzata da una forte combinazione di strutture private e pubbliche create dalle amministrazioni di centrodestra al potere negli ultimi due decenni. Questa regione è il territorio di Silvio Berlusconi e la roccaforte di Roberto Formigoni, recentemente condannato a cinque anni e dieci mesi di carcere per gravi atti di corruzione riguardanti, precisamente, i legami tra potere regionale e settore sanitario privato”, scrive Saviano su Le Monde.

“Fino a un mese fa, si credeva che tale corruzione fosse solo un incidente. Ma questo è tutt’altro che vero. Come specialista in sistemi criminali e mafiosi, ho notato per anni che gli italiani del nord sono ancora erroneamente convinti che il marciume provenga “dall’esterno””.

“Tuttavia, dieci anni fa, durante un programma televisivo, ho esposto ciò che era già ovvio per qualsiasi investigatore, vale a dire che la camorra napoletana e la ‘ndrangheta calabrese si erano infiltrate nell’economia legale nel Nord, a seguito della mafia siciliana che, negli anni ’70, fu la prima a investire in questi territori. Il mio intervento aveva causato una tale controversia che il programma fu allora costretto ad accogliere il ministro degli interni, Roberto Maroni (predecessore di Matteo Salvini a capo della Lega Nord), così che lui posso rispondere alle mie accuse. Le condanne giudiziarie caddero poco dopo, e oggi è un dato di fatto: in molte aree del nord Italia, le mafie adottano la loro legge”.

Saviano osserva: “Per quanto paradossale possa sembrare, il punto debole della Lombardia risiede nel suo dinamismo economico e nella portata delle relazioni intrecciate con lo straniero, e in particolare con la Cina. Nelle valli bergamasche laminate dal virus (alcuni parlano già di un’intera generazione soppressa), prosperano migliaia di piccole imprese industriali. Spesso composte da meno di dieci dipendenti, dimostrano una tale eccellenza da essere un vero motore per tutto il Nord e non solo per la Lombardia”.

www.affaritaliani.it