Coronavirus, Roma: bomba sanitaria nel palazzo Selam occupato

“Altri sedici positivi al covid-19 tra rifugiati residenti all’interno del Selam Palace di Roma. Per un totale di 18 persone”. Lo denuncia Fabio Rampelli fotografando la situazione del palazzo occupato dal 2006.
Rampelli: 18 positivi nel Selam Palace occupato – “Un mese fa abbiamo segnalato la situazione emergenziale. E portato la questione in Parlamento per accertare se gli ospitanti rispettassero i dispositivi di sicurezza. Ma il governo ha fatto spallucce. Rispondendo in aula al ministro Lamorgese, ho evidenziato che i centri d’accoglienza, gli Sprar, i Cas, gli edifici occupati sono dei veri e propri focolai. Da cui, in qualunque momento, può ripartire il contagio da coronavirus“.

Il vicepresidente della Camera punta l’indice sulle condizioni di sovraffollamento nell’edificio alla Romanina. Dove vi sono 600 migranti distribuiti su 8 piani. Che costituiscono una vera e propria bomba sanitaria. “La Regione Lazio si è dimostrata impreparata”, spiega Rampelli. “E’ intervenuta in grande ritardo per effettuare i tamponi. Che invece andavano fatto subito e a tappeto. Così come si è mossa tardi anche sull’isolamento precauzionale”. E’ evidente – conclude il deputato di Fratelli d’Italia – che ora potrebbero esserci altri casi sospetti.

“La Regione e il Viminale si attivino in fretta” – “Intanto a Roma il contagio sta crescendo, seppure di poco. Il governo e il presidente Zingaretti hanno sottovalutato la situazione. La necessità adesso è intervenire urgentemente prima che il contagio dilaghi”. “In altre zone della città ci sono casi analoghi, come nel Cas di Grotte Celoni e allo Sprar di Torre Maura. Che insieme contano 450 migranti. Regione Lazio, ministero degli Interni, prefettura e comune di Roma si attivino. Per rendere subito operativo un protocollo per la gestione delle emergenze sanitarie nei centri d’accoglienza e nelle strutture occupate della Capitale”.

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