“Nelle scorse settimane, vari organi di stampa e alcune associazioni di medici ginecologi e ostetrici, hanno sollevato un’emergenza nell’emergenza Covid-19. Alcune strutture sanitarie, infatti, specialmente nelle regioni più colpite, come la Lombardia, hanno deciso di sospendere o addirittura di interrompere gli interventi di interruzione volontaria della gravidanza e di chiudere i consultori e gli ambulatori IVG”. Lo sottolinea Leonardo Penna, deputato M5S
“Altre strutture, invece, al fine di ridurre il numero di accessi in ospedale e di velocizzare i tempi, preferiscono scegliere le tecniche chirurgiche che richiedono un solo ricovero, anziché quelle farmacologiche che richiedono un ricovero di tre giorni. Le istanze di associazioni, comitati, medici, a partire dall’AOGOI, l’associazione che raccoglie ostetrici e ginecologi ospedalieri, sono note e inascoltate da anni: la deospedalizzazione dell’aborto farmacologico fino alla nona settimana, non solo per le IVG, ma anche per gli aborti interni”.
“Del resto, secondo l’ultima relazione alle Camere sulla legge 194, risulta che in Italia il ricorso all’aborto farmacologico sia ben sotto la media europea, benché in crescita rispetto al passato. Per tali ragioni, nelle prossime ore depositerò, insieme a colleghe e colleghi del Gruppo M5S, un’interrogazione al Ministro della Salute, per avere un quadro dettagliato della situazione e per conoscere gli orientamenti in merito del Ministero, rispetto alle misure per favorire il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza per via farmacologica e per ridurre i ricoveri ospedalieri, favorendo altresì l’accesso a strutture ambulatoriali”. (adnkronos)