“Abbiamo il compito di affrontare una emergenza sanitaria che non dura una settimana, durerà mesi, forse qualche anno, finché il vaccino non produce effetti. Dobbiamo trovare il modo di convivere, non possiamo chiudere la gente in casa per mesi“. Lo ha detto Matteo Renzi a Radio Capital.
“Oggi si deve stare tutti insieme. Prima del coronavirus c’era tensione con Conte, stavamo pensando a soluzioni alternative. Ora c’è da stare tutti insieme, tutti vanno sostenti e aiutati”. Per Renzi, tuttavia, “serve una conferenza stampa in meno, un dl in meno, e qualche tampone ai medici in più”. “Bisogna dare atto al Presidente del Consiglio Conte che ha interrotto le dirette Facebook di Casalino e ha scelto di stare in Parlamento con noi. Io sono stato il primo a fare dirette Facebook da Palazzo Chigi, è giusto, ma bisogna dare certezze ai cittadini. Il presidente del Consiglio ieri era alla Camera, oggi al Senato, e noi siamo a disposizione per lavorare con lui”, ha aggiunto.
Poi la richiesta: “Il presidente del Consiglio ha nominato suo consulente Gunther Pauli, un amico di Grillo. Di personaggi pittoreschi ne abbiamo, quello che ha detto sul 5g è azzardato, forse il presidente del Consiglio potrebbe far dimettere questo Pauli, cancellare quel tweet e dire che abbiamo bisogno di più innovazione, non di meno innovazione”. adnkronos
Coronavirus, Renzi controcorrente: “Riapriamo, la gente ha fame e rischiamo la rivolta”
Per l’ex premier “bisogna consentire che la vita riprenda. E bisogna consentirlo ora. Sono tre settimane che l’Italia è chiusa e c’è gente che non ce la fa più. Non ha più soldi, non ha più da mangiare. I tentacoli dell’usura si stanno allungando minacciosi specialmente al Sud. Senza soldi vincerà la disperazione e si accende la rivolta sociale. I balconi presto si trasformeranno in forconi; i canti di speranza in proteste disperate”.
Il leader di Italia Viva conclude: “Serve un piano per la riapertura e serve ora. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. E faccio una proposta concreta: si torni a scuola il 4 maggio. Poi il resto. I negozi, le librerie, le chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire”.