Il coronavirus viene da un orsacchiotto di peluche

di Gianmarco Landi

Un’edizione del telegiornale del TG3 nel 2015 ci rivela, senza alcuna possibilità di smentita, che il passaggio del coronavirus dai pipistrelli agli esseri umani è avvenuto a Wuhan 5 anni fa in un laboratorio dell’OMS (braccio sanitario dell’ONU). Giova evidenziare come i soldi e gli scienziati alla base della ‘scoperta’ non siano stati solo cinesi ma anche americani, francesi e tedeschi, con ciò costituendo un altro chiaro epigono della depravata Amminstrazione di Barack Obama in asse con Sarkozy-Merkel, esecutori politici spietati di tanti complotti e colpi di stato sanguinari in ossequio alle necessità della Globalizzazione.

Questa evidenza fattuale non implica che il virus di oggi debba essere esattamente uguale a quello di 5 anni fa, come gli imbroglioni del mainstream globale danno ad intendere per obnubilare il contenuto rivelatorio della notizia. Perché il Covid 2019 dovrebbe essere immutabile nel tempo? Chi lo ha mai detto? Ognuno di noi consideri lo smartphone che aveva 5 anni fa, e si chieda se quello che detiene oggi sia l’evoluzione di uno smartphone precedente oppure di uno stimolatore intimo per signora che a forza di vibrare ha installato messenger e altre app. con un processo naturale che lo ha poi trasformato nel nostro telefonino! Ognuno di noi si chieda perché negli ultimi 5 anni molte persone hanno fatto 5 vaccini influenzali: forse perché i virus mutano imperversando in Natura, così come mediante ‘pastrocchi’ nei laboratori, in forme diverse nell’arco degli anni?

Gli scienziati, biologi e genetisti, inseriscono sequenze di genoma RNA di un virus di una specie su quelle di un virus di un’altra specie, e solo se il virus risulta contagiabile per l’altra specie, possono dedurre di aver individuato la possibilità di un salto del virus tra le due specie viventi. Questo è quello che avevano scoperto a Wuhan nel 2015, cioè la prova che il salto del coronavirus dei pipistrelli sugli esseri umani era possibile, ed infatti il TG3 ha dato una notizia sottolineando che molti ambiti occidentali avevano timori per questa scoperta, poiché avrebbe potuto costituire, così come oggi sappiamo, un grave danno all’umanità, poiché qualcuno avrebbe potuto pensare di diffonderlo per un intento sociopolitico. La forza di questa prova logica è una sveglia per gli imbecilli addormentati dal perbenismo, e perciò possiamo affermare che qualsiasi virologo, giornalista o politico che utilizzi un banale articolo della rivista Nature, dove peraltro qualsiasi gruppo di ricercatori può pubblicare pagando una tariffa di poche migliaia di euro, al fine di dare ad intendere che il Covid 19 non possa essere opera di esseri umani malintenzionati, non sarà creduto.

La finalità di proteggere il Sistema di consorterie in seno all’Organizzazione Mondiale della Sanità, un braccio dell’ONU, da parte di questi esperti, è di per sé stessa palese, soprattutto considerando che la loro ‘baronia accademica’ si ancora tra le onde di poche multinazionali farmaceutiche che nel cartello mondiale stabiliscono di fatto soddisfazioni di carriera e di conto corrente di qualsiasi uomo di scienza e pagnotta.
L’articolo di Burioni, infatti non prova alcunché poiché le conclusioni non collimano con il titolo. Lo studio infatti termina con un’opinione non con una dimostrazione scientifica:
Alla luce delle caratteristiche genetiche non crediamo che sia plausibile qualsiasi scenario che riconduca la sua nascita al laboratorio. Per dimostrare in modo incontrovertibile l’origine naturale del virus bisognerà ottenere sequenze virali correlate da fonti animali“.
Il pulpito da cui questa mera opinione di non plausibilità è stato espresso è quello di un centro di ricerca californiano sostenuto da donazioni bancarie e di multinazionali farmaceutiche, che nella sua pagina Facebook propone l’impiego di braccialetti con dispositivi elettronici per combattere il Covid 19, che a me ricordano i braccialetti per i carcerati. Andateli a vedere. (https://www.facebook.com/ScrippsResearchInstitute/)

Il concetto raccontatoci dal TG3 nel 2015 profila un contesto a Wuhan ben preciso, il quale implica la plausibile evenienza successivamente al 2015 che altri scienziati abbiano potuto inserire sequenze di virus animale sul sars, per ricavare coronavirus per uomini come già accaduto in passato, e magari con dei passaggi tra esseri viventi in laboratorio farlo mutare nelle sequenze per simulare, così come i prestigiatori mischiano le carte, la plausibile origine naturale. È palese, infatti, che il virus che ci sta ammorbando è funzionale alla Globalizzazione e alle speculazioni finanziarie miliardarie, nonché molto efficiente in senso politico antioccidentale, anche per ragioni climatiche ‘fortuite’, e risvolti ‘malthusiani’ sulla struttura anagrafica della popolazione occidentale.

Il senso contundente chirurgico di mero smaltimento ecologico di ‘rifiuti umani’ non credo possa sfuggire nella sua cinica evidenza. Mi riferisco agli anziani depositari di una memoria di Democrazia e di Libertà Nazionale ostile alla Globalizzazione, e che per giunta gravano sulle spese dello Stato Sociale impedendo l’espansione del credito privato e dei derivati speculativi multimiliardari nelle grosse banche di affari.

Questo è un volto politico celato dietro ad una mascherina sanguinaria del Covid 19 che non si può non vedere, anche se c’è una categoria di boccaloni molto più idioti dei complottisti ossessivi, cioè quelli che credono alla verità intangibile propalata dalla ragion di Stato internazionale dell’ONU, in forza di un loro atto di fede che fa tenerezza e commuove. La beatitudine dei benpensanti rincoglioniti dal buonismo ignaro di cosa sia l’ONU, con tanto di arcobaleni e puttanate dei media mainstream, è come quella di una bambino che al caldo del suo pigiamino, non appena la luce della cameretta si spegne per andare nel lettino a dormire, abbraccia un orsacchiotto di peluche per sentirsi al sicuro. Mi sembra palese che se gli attori della civiltà degli abbracci, indirizzati agli orsacchiotti di peluche o ai cinesi venuti da Wuhan in piena epidemia con il virus in corpo, hanno 40 o 50 anni e non 3 o 4 anni, tutti noi abbiamo un problema mentre chi nel Mondo vuole manipolarci, depredarci e comandarci, ha una serie di opportunità.

Il covid 19 per me scaturirà dal laboratorio fin quando nessuno proverà il contrario, e a ben vedere è principalmente figlio della civiltà politicamente corretta degli orsacchiotti di peluche, e dalla favole che vengono narrate al fine di retrocedere i cittadini degli Stati Occidentali in una condizione di regresso intellettuale infantile.

Per capire l’attualità drammatica io preferisco sintonizzarmi ad un classico della politologia, cioè i Discorsi sulla prima Deca di Tito Livio del Machiavelli, e spero che il mio cagnolone di peluche portatomi dalla Befana nel 1977, non se la prenda troppo a male se non lo abbraccio come 40 anni fa.
Più che ai pupazzi di peluche o ai diktat di Burioni e della Capua, dovremmo credere ad uno grande scienziato perseguitato dal potere politically correct del suo tempo, la Chiesa Cattolica, che mise al bando le sue opere ‘sovversive’. Esse sono studiate anche oggi dagli analisti politici di tutto il Mondo e anche da quelli che ci governano. Il Machiavelli, fondatore della scienza politica, ha dedicato uno dei capitoli più famosi dei Discorsi sulla prima Deca di Tito Livio, sul concetto dei complotti, da lui ritenuti un elemento imprescindibile da cui l’analisi deve partire. Il Machiavelli ci sottopone diffusamente esempi di trame, intrighi, piani, avvelenamenti, carestie, e altre macchinazioni politiche, poi ribadite nel Principe (nel capitolo XIX) come in tanti testi storico-politici di altri autori, ma a differenza di tutti loro, il genio fiorentino non si limitò alla descrizione di singole congiure, ma alla sua rilevanza teorica, impresa ardita mai tentata da altri pensatori. Lo scienziato ha classificato le congiure, ne ha individuato le varianti e le costanti storiche, mettendo in evidenza la dimensione tecnico- operativa calcolata e scientifica, volta al mascheramento e all’infingimento più ipocrita, illustrandone le fasi e lo svolgimento, indagando sulle motivazioni economiche, sociali, ideali o personali che muovono il complesso agire dell’essere umano in Società, quando lo si concepisce e propone per indirizzare una moltitudine in un senso o in un altro, ora con le buone, ora con le cattive.

Agli albori della Civiltà Occidentale, i risvolti della vita biologica degli esseri viventi sono stati armi o mezzi con cui molti conflitti politici, a cominciare da quelli tra Sparta e Atene, sono stati scanditi e talvolta risolti. Perché non dovrebbe essere così anche oggi? Chi non crede a questi avvenimenti non conosce la Storia, perciò non comprende la politica e non capisce come si creino e vengano divelti i substrati di Civiltà su cui tutti gli esseri umani hanno poggiato e poggiano le proprie esistenze.

In particolare non riconoscere nei complotti il principale paradigma della lotta politica è la summa di tutte le stupidità, come quella di un bambino avvinghiato al suo orsacchiotto quando ha paura, una pusillanimità ed un ancoraggio psicologico che noi possiamo perdonare solo perché è un bambino, anche se a Sparta, ad esempio, questo perdono ai bimbi paurosi non era riconosciuto e tollerato nella esigenza di dover proteggere la polis dai perigli futuri. Essere cittadini liberi, come ci ha spiegato Popper nel Novecento, significa saper lottare per difendere la propria Libertà senza paura e riverenze, non significa negare questo pericolo nel culto del quieto vivere, specie quando qualcosa ci sta minacciando, coartando o pregiudicando anche con massivi esiti fatali, così come sta accadendo oggi.

La radice del virus è tutta nell’atteggiamento acquiescente e pavido in seno ad una società occidentale sempre più rammollita e instupidita, in balia di elite che hanno come minimo dei minimi causato le condizioni ideali per il progetto Covid 19, con tutti i nostri patimenti programmati per tempo con tanto di esercitazioni a New York e Wuhan lo scorso autunno. Negare tutto ciò significa negare la realtà, un po’ come il marito cornuto che trova un uomo nell’armadio mentre la moglie era a letto, e fa finta di aver visto un passante.

Negare la pregnanza politica della pandemia Covid 19, scientemente lanciata dall’OMS con grave ritardo e sospetta disinformazione scientifica, è un esercizio di stupidità sociale che corrobora tutti i piani antioccidentali per arrivare, cosi come personaggi del calibro di George Soros preconizzano da anni, al declino controllato del dollaro, alla distruzione del ceto medio borghese e degli Stati Nazionali in favore del dominio della Cina, intesa come pivot mondiale dominante la catena di produzione del valore, mediante l’articolazione su più continenti del processo di creazione della ricchezza del valore manifatturiero depredato al dominio dell’uomo occidentale.
Basterebbe considerare quello che il Governo della Cina ha esplicitato apertis verbis sul Covid 19, per farsi un’opinione sensata su questo drammatico teatrino dagli interessi mondiali enormi. È politica, bellezze… Se a non credere all’evento naturale come origine della pandemia è proprio Pechino stessa, sebbene accusando altri, perché devo crederci io?

Il ministero degli Esteri della Cina ha detto ufficialmente che “Il coronavirus lo ha portato l’esercito Usa, e gli Stati Uniti devono darci una spiegazione“. Zhao Lijian, portavoce ufficiale del Governo all’estero, anche su twitter ha affermato che pur essendo vero quanto dichiarato dal direttore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, sul coronavirus apparso in un mercato nella città di Wuhan, bisogna evidenziare che Zhong Nanshan, il massimo virologo cinese esperto nella lotta contro la Sars del 2002-2003, ha avvalorato la possibilità che la fonte del virus responsabile di Covid-19 non sia la Cina. L’uomo di Stato cinese, Zhao Lijian, ha pure evidenziato un video del direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti, che dinanzi al Congresso Usa ha dichiarato favorendo la ‘discolpa’ della Cina. Secondo questo scienziato americano, ovviamente vicino ai poteri delle multinazionali farmaceutiche e di quei politici democratici ai ferri corti con Trump e la sua maggioranza al Senato, alcuni cittadini americani sarebbero morti mesi fa per cause inizialmente attribuite all’influenza stagionale, che in realtà, a suo dire e secondo suoi controlli di cui non ha mai spiegato nulla, sono risultati portatori del nuovo coronavirus.

Perciò ribadisco che se il governo cinese in primis esclude con cruda durezza la possibilità di origine naturale del Covid 19 nel mercato di Wuhan, perché non dovremmo pensarlo pure noi? Perché ce lo chiede Burioni, la Capua o l’Europa?
Ovviamente in tal ultimo caso, da bravi ‘euroinomani’ faremmo finta di pensare che in un Mc Donald di Brooklyn sia invalsa l’abitudine di mangiare hamburger di pangolino o ali di pipistrello fritte, e non che il Covid 19 sia il frutto di ‘pasticci’ in laboratorio nel violento Mondo insicuro e senza confini della Globalizzazione.

Ciò detto, mi piacerebbe che qualcuno desse una prova certa nel senso dell’origine naturale e non politica sull’origine del virus e sul contagio, che non siano affermazioni apodittiche o articoli a pagamento (come quello di Nature citato da Burioni), frutto di cosiddetti esperti che Karl Popper nella ‘Società Aperta e i suoi nemici’ annovera in prima fila proprio tra i nemici della Libertà e della Democrazia. E quando parlo di esperti mi riferisco, ad esempio, alla professoressa Capua che ancora oggi continua a rassicurarci con una tale prosopopea magniloquente (Ilaria Capua invita tutte le donne a ritornare al lavoro !), che a me sembra quasi che abbia l’interesse a che il contagio si propaghi e l’Italia debba elemosinare aiuti alla Cina, alla Germania e a certe multinazionali farmaceutiche articolate tra le due Nazioni schierate in difesa della Globalizzazione, e impegnate oggi, in veste di poliziotto buono e poliziotto cattivo.

Qualcuno ai vertici della Germania in una democrazia apparente, e che nasce poliziotta segreta nella Stasi della DDR (Angela Merkel ha lavorato per la polizia di un beceri regime comunista) magari vorrebbe vederci pisciare sotto mentre qualcuno ci interroga con un faretto piantato in faccia, chiedendoci a brutto muso cosa faremo in futuro sulla condizionalità del MES, la patrimoniale sui conti correnti, il futuro dell’UE a guida sempre più teutonica, la Silk road o il progetto 5 G, cioè questioni care alle dittature comuniste di nome o di fatto.
In effetti, se non avessimo un orsacchiotto a cui appigliarci né arcobaleni da appendere sul balcone, dovremmo iniziare a considerarlo.