Paolo Franchi si definisce “disgustato” dall’atteggiamento di Giorgio Gori. Il regista, in un lungo post su Facebook, racconta quanto accadeva il 26 febbraio con tanto di foto. “Giorgio Gori – scrive – il 26 febbraio invitava i bergamaschi a uscire, fare shopping, a mangiare la pizza con la moglie soubrette quando l’ospedale di Alzano Lombardo era in tilt e i medici di Bergamo gridavano l’allarme e dicevano che sarebbe successo un disastro. Superficialità, vacuità, irresponsabilità, incapacità. Per l’economia questo e altro”.
Guardando al post sul profilo di Franchi si vede anche la foto condivisa dal sindaco di Bergamo, quella che lo ritrae assieme a Cristina Parodi. La stessa in cui si legge: “Bergamo non ti fermare! Questi giorni ci hanno messo a dura prova. Le notizie sulla diffusione del virus e le prescrizioni che a partire da domenica hanno limitato tanti aspetti della nostra vita hanno generato un clima di preoccupazione che è andato molto aldilà del necessario. È come se il nostro spirito attivo e positivo fosse improvvisamente spento e intimidito. La città sembra sospesa”.
E ancora: “Io credo sia giusto seguire le indicazioni, ma al tempo stesso dobbiamo andare avanti con intelligenza e buon senso, senza allarmismi. Sono convinto che un virus non fermerà Bergamo, né oggi né in futuro, e noi che amiamo questa città dobbiamo ridarle presto coraggio e vivacità. Con questo spirito stasera ho proposto a mia moglie Cristina di venire a cena da Mimmo (un classico per noi bergamaschi): per passare una bella sera insieme e dare un piccolo segnale: per dire a noi stessi, e per dire a tutti, FORZA BERGAMO!”. Un post che stride con la terribile immagine che gira da giorni: quella in cui si vedono decine di mezzi militari che trasportano 65 bare di deceduti a causa del Covid-19. liberoquotidiano.it