Milano, 14 marzo 2020 – Duecentomila mascherine mandate in Lombardia dalla Protezione civile nazionale e già distribuite negli ospedali sono state ritirate perché non omologate e giudicate non idonee a proteggere gli operatori sanitari che combattono sul fronte del Coronavirus, nelle corsìe di ospedali che ieri ricoveravano più di cinquemila malati di Covid-19, 650 in terapia intensiva e 4.435 in reparto; in aumento di 188 dal giorno prima ed era un giorno buono, perché giovedì l’incremento era stato di 400 e nei tre giorni precedenti di oltre 500 nuovi ricoverati quotidiani.
Secondo quanto Qn apprende da una fonte sanitaria qualificata, lo stock da 200mila mascherine, già distribuito negli ospedali lombardi, sarebbe stato oggetto di discussione ieri, durante la videoconferenza dei direttori delle aziende socio-sanitarie e degli Irccs lombardi per fare il punto sull’emergenza Covid-19. Alcuni direttori hanno sollevato la questione, altri hanno fatto notare che i dispositivi erano privi del marchio CE e qualcuno ha sottoposto il materiale al proprio responsabile del servizio Prevenzione e protezione aziendale, che ha escluso di poterlo utilizzare per proteggere gli operatori sanitari dal Coronavirus.
È vero che, nel Dpcm del 3 marzo scorso, il Governo aveva recepito le indicazioni dell’Oms e sdoganato per gli operatori sanitari le mascherine chirurgiche a 4 veli e persino quelle «prive del marchio CE previa valutazione dell’Istituto superiore di sanita». https://www.ilgiorno.it
#RegioneLombardia prima della conferenza stampa l’assessore @GiulioGallera mostra ai giornalisti le #mascherine ricevute dalla protezione civile. “Non le distribuiremo” #covid_19italia #coronavirus pic.twitter.com/dymqThqpXG
— irene benassi (@irenben1) March 14, 2020