Città del Vaticano – Lo aveva chiarito domenica all’Angelus in streaming, e lo ha ripetuto anche stamattina alla udienza dalla biblioteca apostolica, mandata poi in rete dal sistema di comunicazione vaticano. La priorità va ai profughi e ai migranti siriani e ai bambini sotto le bombe di Idlib.
Papa Francesco ha chiarito meglio la sua posizione: «Non vorrei che questa epidemia ci faccia dimenticare i poveri siriani che stanno soffrendo al limite di Grecia e Turchia. Devono fuggire dalla fame, dalla guerra, dalle malattie».
Di seguito, al termine della catechesi, si è di nuovo rivolto a chi sta male per l’epidemia, per manifestare la sua vicinanza personale. «Vorrei rivolgermi agli ammalati col virus che soffrono malattie e ai tanti che soffrono per le incertezze. Ringrazio di cuore il personale sanitario: medici, infermieri e volontari accanto alle persone in un momento difficile». Il grazie del Papa va anche ai «cristiani che pregano uniti in questo momento qualsiasi sia la religione. Grazie per gli sforzi». (Il Mattino)