“E’ una pandemia, ma per noi cambia poco. Quella dell’Oms è una decisione attesa: il pericolo è mondiale, ma non è un meteorite e il destino è nelle nostre mani: stiamo a casa”. A dirlo all’Adnkronos Salute è Roberto Burioni, ordinario di virologia e microbiologia dell’Università San Raffaele di Milano. “Stiamo a casa, come a Codogno: sono stati a casa e hanno avuto zero contagi”. Il focolaio di “Codogno è il simbolo della resistenza contro il virus”, insiste il virologo.
“Basta minimizzare, non siamo bambini di 5 anni – dice Burioni – il virus non è un’influenza, non muoiono solo i vecchi e i malati. Ormai direi che questo è chiaro a tutti. E allora la dichiarazione di pandemia non cambia le cose da fare: dobbiamo stare tutti a casa”.