IL TRAM A BOLOGNA ? ERRATO E IRREALIZZABILE
Aggiornamento della Relazione tecnico-urbanistica di Sintesi- Linea 1
– Il progetto di fattibilità del tram, (ma dovrebbe essere chiamato “treno” per le sue dimensioni fuori scala -da 33 a 56 m -in una città antica), non pare avere alcuna utilità ed è realizzabile con costi e tempi imprevedibili ed enormi disagi per i cittadini . In tolale il progetto prevede 4 linee per un totale di 53 Km.
– Il “tram” necessita di corsie riservate con esclusione di ogni altro mezzo, compresi taxi e mezzi per disabili, quindi tutte le strade afferenti alle strade percorse dal tram dovranno essere chiuse, creando tanti cul-de-sac in cui , date le dimensioni delle strade afferenti, sarà estremamente difficile o impossibile muoversi.
– Non si comprende il motivo per cui il tram debba avere trazione autonoma con enormi batterie composte da acidi e metalli pesanti tossici il cui smaltimento sarà molto più elevato di quello prodotto dagli altri mezzi pubblici . Inoltre i mezzi privati potranno circolare solo nelle strade non percorse dal tram, ,con lunghe soste e produzione di CO2 e polveri sottili e ultrasottili molto maggiori dell’attuale. Non è prevista la creazione di nuovi parcheggi nelle vicinanze. Si ricorda inoltre che il progetto prevede l’abbattimento di circa 200 alberi
– Il rumore di ruote in metallo su rotaie in ferro sarà molto elevato .specie nelle curve, superando presumibilmente i limiti di tolleranza acustica prevista dalla legge . Inoltre come nelle città (vedi ad es. Milano e Vienna) dove i binari sono incassati nel manto stradale, si formeranno necessariamente buche , che andranno allargandosi nel tempo, richiedendo manutenzioni continue e creando incidenti con cicli e motocicli, che dovranno bypassare in diagonale le stesse rotaie per non cadere.
– Particolarmente pericoloso, specie per pedoni , motocicli e biciclette, l’attraversamento delle corsie riservate al Tram, in quanto la frenata di ruote in metallo su metallo ha una lunghezza di circa il doppio di una frenata di ruote in gomma sull’asfalto.
-A fronte dell’attuale sistema di mobilità pubblica mista su gomma ben funzionante non si vede la ragione di paralizzare o limitare drasticamente l’intera mobilità privata della citta ,utilizzando un mezzo di concezione ottocentesca e privo di mobilità laterale ( se un sasso si incastra in una rotaia si fermano tutti i mezzi che utilizzano quei binari)
– Non è stata tenuta in alcuna considerazione che l’impossibilita di fermarsi e parcheggiare lungo tutte le strade percorse dal tram comporterà, anche per la soppressione di 1200 parcheggi, la chiusura di molte attività . Il progetto prevede un capolinea presso FICO.. Come noto la CAMST , dati gli introiti insufficienti di FICO, ha dichiarato di volerne lasciare la gestione, cosa che comporterà la chiusura di gran parte delle sue attivita . Si presume che la linea rossa possa portare ad un incremento delle visite a FICO per evitarne il fallimento, ma FICO è un progetto concettualmente sbagliato e privo di attrattiva,. Non sarà certo facilitarne l’accesso che ne impedirà il fallimento, ma comporterà in ogni caso solo un nuovo spreco di danaro pubbllico
– Il taglio dei basoli in granito per incastrarvi le rotaie avrà costi molto elevati, evitabili solo utilizzando mezzi su gomma, oltre a creare setolature e buche che , come già detto ,si aggraveranno nel corso del tempo.. Si fa inoltre presente che in un contesto medioevale appare certo piu efficace e a impatto zero far passare il tram-treno entro un tunnel sotto via Indipendenza – Matteotti , in grado di raggiumgere il capolinea di FICO con tempi molto inferiori e senza creare a Bologna ulteriori problemi, a volte insolubili.
-In conclusione il progetto di fattibilità esaminato non pare rispondere a motivazionì tecniche o scientifiche,. E’ certo tuttavia che il costo dell’opera comporterà costi spropositati. Tutte le strade percorse dal tram dovranno essere in toto o in parte rifatte, compreso l’acquisto ( come per il CIVIS) di mezzi a traino autonomo . Tali costi verranno sostenuti dai cittadini ma non è chiaro dove tali fondi finiranno, anche se il passato fa sorgere qualche sospetto. Di certo il tram-treno non solo non porterà alcun beneficio alla città. Ma , paralizzando la circolazione e determinando la chiusura di attività , causerà alla città un danno enorme , parte del quale non ancora quantificabile, compreso l’inevitabile ulteriore abbandono di un centro storico già in forte crisi , e per cui sarà necessario chiedere l”avallo della Sovrintendenza alle Belle arti causa l’altissima invasività del mezzo in un centro medievale, ancora quasi intatto. .
PS: SI FA NOTARE CHE L’INTERO PROGETTO ED I DETTAGLI COSTRUTTIVI NON SONO REPERIBILI ONLINE . LE PRESENTI OSSERVAZIONI SI LIMITANO ALL’ANALISI DEI DOCUMENTI REPERITI.
Bologna,03.03.2020 Il Relatore
Dott..Arch. Claudio Bertolazzi. Docente di logistica e mobilità urbana