Coronavirus, a Wuhan si muore ancora. Pazienti guariti si ammalano di nuovo

Pechino (AsiaNews) – La Commissione nazionale per la sanità ha annunciato che nella giornata di ieri a causa del coronavirus sono morte 31 persone. Di queste, 27 sono state registrate a Wuhan, capitale dell’Hubei, epicentro dell’epidemia. Il bilancio totale dei morti nel Paese è ora di 3015; 2902 nell’Hubei. Le infezioni hanno raggiunto la quota di 80.565. Ieri sono stati registrati 134 nuovi infetti.

Le autorità hanno comunicato altri due casi “importati” nella provincia del Zhejiang. Fino ad ora questi casi – provenienti dall’esterno – sono 20. La Cina è preoccupata che il virus possa ritornare nel suo territorio, importato dai 70 e più Paesi dove l’epidemia si sta espandendo.

Nelle 78 nazioni colpite dal virus, vi sono 14.840 casi positivi, che hanno fatto finora 269 morti. Fra i Paesi più colpiti vi sono Corea del Sud (oltre 6mila casi); l’Italia (oltre 3mila), l’Iran (2922), il Giappone (1037). La situazione comincia ad apparire difficile anche in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti.

La Cina sembra comunque lontana dall’aver dominato il coronavirus. Ieri, il sito del “The Paper”, un giornale di Shanghai ha pubblicato la notizia che un uomo di 36 anni di Wuhan, Li Liang, già guarito dal coronavirus, è morto cinque giorni dopo essere uscito dall’ospedale (uno di quelli costruiti in 10 giorni, per ospitare gli infetti). I dottori avevano consigliato a Li Liang di stare in quarantena per altri 14 giorni, ma al quinto giorno si è sentito male, con problemi respiratori. Riportato all’ospedale, è morto dopo poche ore. E dopo poche ore, la notizia della sua morte è stata oscurata dal portale del “The Paper”. I dottori a Wuhan continuano a mettere in guardia sul fatto che molti pazienti, ricoverati e poi dimessi, sono ricaduti nella malattia.

Intanto, un gruppo di scienziati cinesi ha scoperto che vi sono in circolazione due tipi di coronavirus: uno, chiamato “tipo L”, che è il più diffuso, e un altro “tipo S”. Il “tipo L” è stato originato dal “tipo S” ed è più infettivo.