La polizia greca ha sparato lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che sull’isola di Lesbo si sono scagliati contro il progetto di costruzione di nuovi campi per ricollocare i migranti che si trovano nei centri sovraffollati.
Decine di persone sono rimaste ferite, secondo le autorità 52 poliziotti (colpiti dal lancio di pietre) e una decina di manifestanti. Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha fatto appello alla calma. Altre manifestazioni si sono svolte sulle isole di Chios e Samos. Le proteste sono scoppiate dopo che il governo ha inviato in segreto i macchinari per la costruzione delle nuove strutture sulle isole greche. ansa
“I manifestanti parlano di violenze senza precedenti della polizia e assicurano che non si arrenderanno. Prima o poi, dicono, riusciranno a raggiungere Karava e fermare la costruzione di questa nuova struttura per i migranti”
Immagini delle forze antisommossa che sbarcano sulle isole Greche per assicurare la costruzione di centri di detenzione per rifugiati.
Scontri a Lesbo e Chios, dove gli isolani si oppongono alla costruzione.
La fine dell’ Unione Europea inizia da qui. pic.twitter.com/rQFhYR4ILD— Alessandro 7 (@AlessandroCere7) February 25, 2020