Restituita la scorta al ‘Capitano Ultimo’. Il Consiglio di Stato ha accolto infatti il ricorso presentato da Sergio De Caprio, rappresentato dall’avvocato Antonino Galletti, contro la decisione del Tar, che aveva rigettato la domanda cautelare avanzata da ‘Ultimo’, ritenendo “prevalente l’interesse dell’appellante al mantenimento della misura di protezione in pendenza degli accertamenti sulla vicenda”.
Nell’ordinanza emessa oggi, la terza sezione del Consiglio di Stato sottolinea come “il livello di protezione deve essere garantito quando ‘non possa escludersi il compimento di azioni criminose nei confronti della persona da tutelare'”.
Rilevando come il provvedimento impugnato non tenga conto “del fatto sopravvenuto intervenuto in data successiva alla sua adozione, in relazione al quale il Tar ha ordinato incombenti istruttori” e sottolineando che “dalla stessa istruttoria è emerso che la vicenda era ancora oggetto di indagine e accertamenti tecnici (…) non ancora conclusi”, il giudice amministrativo riforma dunque l’ordinanza del Tar, accogliendo l’istanza cautelare in primo grado e “disponendo, nelle more della rinnovata istruttoria, la conservazione del dispositivo di protezione”.
“Ho sempre avuto fiducia nella giustizia – ha commentato De Caprio all’Adnkronos – Oggi il Consiglio di Stato ha confermato che la mafia è un pericolo ancora attuale e che chi l’ha combattuta ha diritto a essere protetto dallo Stato, non tanto per se stesso quanto per i familiari e per le persone con cui è in contatto”. ADNKRONOS