È stato condannato a 2 anni di reclusione da trascorrere dietro le sbarre del carcere di Parma il nigeriano accusato di avere commesso abusi sessuali nei confronti di una bimba di soli 8 anni all’interno dei locali del proprio esercizio commerciale. Ristretto ai domiciliari sino al giorno della sentenza, l’africano è stato dunque trasferito nella casa circondariale di via Burla.
I fatti contestati, secondo quanto ricostruito dai quotidiani locali che si sono occupati della vicenda, risalgono all’ormai lontano dicembre del 2018. Amico della madre della giovanissima vittima, il nigeriano avrebbe dovuto badare alla bambina tenendola con sé nel suo negozio sito nel quartiere di Oltretorrente, ma commetteva le violenze dopo essersi chiuso con la vittima all’interno del bagno, abusando sessualmente di lei in almeno tre occasioni, ricorrendo poi alle minacce per indurla al silenzio.
Nonostante la paura ed il grosso trauma, la piccola aveva fortunatamente trovato il coraggio di raccontare alla mamma quanto era stata costretta a subire. Da qui la denuncia alle autorità locali e le indagini dei carabinieri della stazione Oltretorrente, condotte dalla procura della Repubblica di Parma e culminate con l’arresto dello straniero, avvenuto in data 8 marzo 2019.
Nessun dubbio sulla versione fornita dalla vittima, che aveva raccontato i fatti “in modo inequivocabile”, come riferito dal procuratore Alfonso D’Avino. Dagli atti era inoltre emerso che le violenze erano state compiute“improvvisamente all’insaputa della minore, in modo da poterne prevenire la manifestazione di dissenso”. Lo straniero aveva comunque “continuato a compiere atti sessuali anche a fronte del dissenso manifestato dalla bambina”.
Finito ai domiciliari in attesa del processo, il 37enne nigeriano è stato dichiarato colpevole del reato di violenza sessuale aggravata su minore dal giudice del tribunale di Parma, che lo ha condannato a 2 anni di carcere.
Durante la giornata di venerdì 14 febbraio, i carabinieri della stazione di Parma Centro hanno provveduto ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, e l’africano è finito dietro le sbarre di una cella del penitenziario di via Burla.