“Se avete un euro, andate alla Snai e puntatelo sulla vittoria di Italia Viva perché questa battaglia, fidatevi, la vinciamo noi”. Luciano Nobili dispensa ottimismo nella piccola sala, calda e affollata, della sede di Italia Viva nel centro storico di Roma (già del Pci e poi del Pd) tra ritratti di Aldo Moro, Enrico Berlinguer e un grande poster di Matteo Renzi.
Sulla prescrizione i renziani continuano a tenere il punto. E rilanciano. E’ arrivata l’ufficializzazione della minaccia di sfiducia ad Alfonso Bonafede. In una partita in cui l’asticella viene spostata sempre più avanti. Fino a che punto? “Noi non minacciamo, noi vogliamo convincere e vedrete… l’emendamento al Milleproroghe ancora non c’è, o no?” osserva Ettore Rosato.
E Matteo Renzi assicura che non sta bluffando: “Non si molla! Se c’è decreto o emendamento su prescrizione, noi votiamo contro. A testa alta”. Stasera il leader di Iv lo ripeterà anche alla riunione congiunta dei gruppi fissata alle 21 a palazzo Giustiniani. Ma intanto tutti gli alleati, dal Pd ai 5 Stelle a Leu, mettono in guardia Iv: la sfiducia a Bonafede è la sfiducia al governo. ADNKRONOS