Cresce l’allarme sul coronavirus. L’epidemia infatti potrebbe diffondersi a circa i due terzi della popolazione mondiale, se non viene controllata. E’ l’allarme lanciato dall’epidemiologo Gabriel Leung, a capo del Dipartimento di medicina all’università di Hong Kong. Il suo avvertimento arriva dopo l’allerta del direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui i casi di coronavirus negli altri Paesi potrebbero essere la “punta dell’iceberg”.
La questione cruciale, secondo Leung intervistato dal Guardian, è comprendere le dimensioni e la forma di questo iceberg. La maggior parte degli esperti ritiene che ogni persona infetta possa trasmettere il virus a circa 2,5 persone. Ciò ha dato un tasso del 60-80%. “Il 60% della popolazione mondiale è un numero tremendamente grande”, ha sottolineato Leung, che partecipa al vertice di scienziati oggi all’Oms. Anche se il tasso di mortalità generale è inferiore all’1%, cosa che Leung ritiene possibile una volta presi in considerazione i casi più lievi, il bilancio delle vittime sarebbe enorme, avverte ancora l’esperto.
Alla platea dell’Oms illustrerà quelle che considera priorità imprescindibili: siamo di fronte a un’epidemia mondiale in crescita e bisogna verificare se le drastiche misure adottate dalla Cina per fermare i contagi, stanno funzionando. Se è così, suggerisce Leung, anche gli altri Paesi dovrebbe pensare di adottarle. www.liberoquotidiano.it