Argentina: siamo in recessione, non pagheremo mezzo centesimo al Fmi

La vicepresidente ha detto che l’Argentina non restituirà “neanche mezzo centesimo” di debito al FMI e che uscirà dalla recessione con investimenti statali.

Lo Stato non pagherà il debito contratto dall’ex presidente Macrì con il FMI, finché l’Argentina sarà in recessione e il governo uscirà dalla crisi economica attraverso un piano di investimenti nazionali. Lo ha annunciato il vicepresidente Cristina Fernandez de Kirchner a l’Havana, alla Fiera del Libro di Cuba, alla presenza del presidente cubano Miguel Diaz Canel.

“Non possiamo pagare se non possiamo crescere e non possiamo crescere senza investimenti dello Stato. Non si esce da una recessione tagliando le spese dello Stato. Lo Stato è sempre il principale investitore. Se c’è la recessione nessuno pagherà neanche mezzo centesimo e si esce dalla recessione con un grosso investimento dello Stato”, ha dichiarato la leader peronista.

L’Argentina ha un debito complessivo di oltre $100 miliardi, per cui aveva chiesto la ristrutturazione nel settembre 2019. La Kirchener ha definito “illegale” il prestito e ha accennato alla necessità di indagare su come sia avvenuto il processo di indebitamento.

Una missione tecnica del FMI arriverà la prossima settimana a Buenos Aires per discutere delle obbligazioni dovute al fondo. La Kirchner potrebbe chiedere un sostanziale taglio del debito contratto con il FMI, che ammonta a 57,4 miliardi.
Il debito dell’Argentina verso il FMI

L’Argentina è entrata in una profonda crisi economica durante gli anni della presidenza di Mauricio Macrì. Nel settembre 2018 l’ex presidente ha contratto debiti con il FMI per oltre $57 miliardi, battendo un record storico. In quell’occasione, infatti, Christine Lagarde, allora direttore generale del fondo, ebbe a dire: “L’accordo con l’Argentina è il maggiore mai siglato dal Fmi”.

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