Feltri: “La sinistra odia chi non è di sinistra”. Arriva la conferma “sbrigati a morire”

Vittorio Feltri, con un post pubblicato sul suo profilo Twitter, attacca i “sinistri” che non fanno che attaccare chi non la pensa come loro. «Il sentimento più sincero della sinistra», scrive il direttore di Libero, «è l’odio verso chi di sinistra non è». Una massima che ha scatenato il popolo social. «Non è proprio odio, è più disprezzo», commenta uno. «Saggezza e Verità allo stato puro», aggiunge un altro. E si legge ancora: «Confermo…», «purtroppo è una giusta analisi. Decadimento totale della politica». «Sintesi perfetta della cultura comunista. Infatti si odiano anche fra loro», osserva una commentatrice.

Le reazioni del web al post di Feltri – Un’altra aggiunge: «E poiché gli italiani non hanno nessuna stima della sinistra invece di cambiare linea politica preferiscono sostituzione etnica». Un utente scrive: «I #sinistri odiano tutti indistintamente, si odiano anche tra di loro all’abbisogna. Odiano soprattutto quelle categorie come ad esempio i migranti clandestini che sembrano proteggere ma che invece stanno solo sfruttando per puro calcolo e scopi secondari ben nascosti! #Odiatori». E ancora: «E aggiungerei, l’invidia verso chi nella vita ce l’ha fatta senza: stato, sindacati, cooperative e puttanate simili». Tra i messaggi in risposta al tweet di Feltri c’è anche chi ironizza. «Caro Feltri sono talmente confuso tra destra e sinistra che a volte sbaglio a svoltare».

Valanga di insulti – E chi invece scarica barilate di insulti. «Io odio gli stupidi, quindi i suoi lettori. Su di lei sono ancora indeciso: forse fa finta, nel caso è molto bravo». C’è chi lo accusa di essere “fascista”. Un altro scrive: «Coglionevirus». Oppure: «Verso di te non c’è odio. C’é disgusto». E un altro aggiunge: «Sbrigati a morire, ti prego». E infine: «Certa destra e i fascioleghisti in particolare non meritano nessun sentimento visto la loro totale inutilità. Vittòooooo per oggi hai già detto le tue str****te . Adesso tisana e passeggio ai giardinetti».

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