di La7
Da Giovanni Floris a DiMartedì va in scena lo scontro tra Vittorio Sgarbi ed Elsa Fornero, che ovviamente esprimono posizioni diametralmente opposte sul caso del citofono di Matteo Salvini. Inizia l’ex ministro del Lavoro, che definisce quello del leader leghista “un gesto di una gravità inaudita. C’è qualcosa che si chiama rispetto delle istituzioni e delle persone, non doveva suonare quel campanello, non si fa campagna elettorale in quel modo. Mi sembra tutto sbagliato – chiosa la Fornero – soprattutto da chi ha ricoperto una carica importante e si candida a governare il paese“.
Sgarbi non ci sta che sia Salvini a passare per il criminale della situazione: “È stato un gesto voluto, tanto teatrale quanto legittimo. Ha denunciato un presunto crimine attraverso un atto in cui il politico non sta dietro con la protezione della polizia, ma va in prima fila. Se c’è un criminale che violenta sua figlia – dice il critico d’arte alla Fornero – lei è la prima a cercare di impedirglielo. Lì c’era una madre che denunciava un crimine, poi Salvini si sarà sbagliato e posso giudicare il gesto poco elegante, ma non se ne può fare una questione di squadrismo né di illecito”. liberoquotidiano.it