Tre arresti della guardia di finanza di Bergamo per peculato e turbativa d’asta nel mondo della vendita delle case pignorate. Sono due avvocati e un rom i destinatari delle ordinane di custodia cautelare. In tutto, spiega una nota della gdf, sono otto gli indagati accusati a vario titolo di peculato, turbata libertà degli incanti e abuso d’ufficio. Ad uno dei legali, tra l’altro, è stato contestato anche lo sfruttamento della prostituzione e, in concorso con altra persona, l’accesso abusivo alla banca dati dell’Anagrafe Tributaria.
L’indagine è nata con una denuncia presentata dal rappresentante legale dell’Istituto di Vendite Giudiziarie di Bergamo: i finanzieri hanno scoperto che i due professionisti, approfittando dello stato di necessità di alcuni occupanti delle case oggetto di pignoramento, li convincevano a conferire un mandato a un altro loro collega, coniuge di uno dei due indagati, affinché presentasse al giudice un’istanza per consentirgli di rimanere all’interno dell’appartamento, pagando un’indennità a titolo di occupazione. Le somme, anziché essere versate alla procedura esecutiva, se le intascavano gli avvocati, insieme all’importo riscosso per l’attività legale svolta.
Sono almeno tre gli episodi ricostruiti con certezza dalla gdf e altri sono in fase di analisi. In occasione della vendita giudiziaria di un appartamento abitato da una famiglia di etnia rom, i due legali hanno consigliato al capofamiglia di spaventare con minacce un loro collega delegato alla procedura, nonché i potenziali acquirenti, per indurli a non partecipare all’asta dell’immobile che veniva così aggiudicato all’unico partecipante al bando, il soggetto rom che lo occupava. ADNKRONOS