“È incredibile quanto successo in questi giorni al Parlamento europeo”. Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, affida a un comunicato lo sconcerto provato durante la sessione plenaria a Strasburgo. “Da sempre è consuetudine che singoli deputati e persino intere delegazioni portino la bandiera nazionale in aula ponendola sul banco d’appartenenza: io sono tra quelle che l’ha sempre portata in aula. Da questa sessione mi è stato intimato di non mettere la bandiera italiana sul mio scranno, così come è stato vietato ad altri deputati di altre nazioni. Per chi lo ha deciso, evidentemente il tricolore è un simbolo da censurare”.
A chi può dare fastidio una bandiera? La Sardone si è data una risposta: “È sempre più chiaro che questa Ue voglia azzerare le identità nazionali, un tentativo assurdo di livellamento verso il basso e di standardizzazione con l’obiettivo di annullare la storia delle nazioni e le nostre peculiarità. Penso invece che l’Europa possa sopravvivere solo se diventa pienamente un’Europa delle nazioni in grado di valorizzare diversità, storia, cultura, valori dei vari paesi. Questa tendenza miope dell’Ue si sta accentuando in maniera negativa dopo lo smacco della Brexit, che ha evidenziato che l’Europa dei burocrati non funziona. Mi chiedo che ruolo abbia avuto il presidente Sassoli: anche lui è complice di un tentativo maldestro di cancellare persino il nostro tricolore? Dopo il grande successo della Lega alle europee, mi pare chiaro che l’Ue abbia sempre più paura del peso e della forza dei sovranisti: non abbiamo paura e non nasconderemo la nostra bandiera italiana”. tv.liberoquotidiano.it