Il senatore Luigi Di Marzio ha annunciato in aula a Palazzo Madama il suo passaggio dal gruppo M5s al gruppo Misto. Eletto in Molise, Di Marzio ha spiegato di essere stato additato quale “eretico” e “traditore” per aver sottoscritto la richiesta di referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Tutto questo, ha spiegato, nel silenzio dei vertici del Movimento disinteressati “ad accogliere qualsivoglia contributo ulteriore rispetto a quello di pigiare pulsanti”. “Un’epurazione di fatto”, l’ha definita.
Di Marzio ha illustrato le ragioni che lo hanno portato a firmare per il referendum confermativo della legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari, una decisione, a suo parere “di tale portata” da dover essere sottoposta “al popolo sovrano essendo io per formazione incapace, a differenza di molti, di reputarmi depositario di verità. Sorprendentemente questo gesto, improntato al rigoroso rispetto ella democrazia sostanziale, si è invece trasformato in motivo di stigma e non soltanto sui social network. Non si è registrata nessuna presa di posizione ufficiale a difesa di un principio democratico cui pure si era inneggiato lasciando così che venissi additato quale eretico e traditore”.
“Non è accettabile – ha insistito Di Marzio – il silenzio che ha accolto i giudizi con cui è stata esplicitamente stigmatizzata la scelta da me compiuta. Di fronte a un’epurazione di fatto, della quale non posso che prendere atto, col rammarico di separarmi da colleghi integerrimi, per fugare qualsiasi dubbio, formalizzo la decisione di aderire al gruppo Misto, formazione inidonea a favorire qualsiasi reiterazione di una esperienza – che anche per ragioni di età non può che ritenersi ormai alle spalle – rivelatasi deludente anche a causa del sostanziale disinteresse ad accogliere qualsivoglia contributo ulteriore rispetto a quello di pigiare pulsanti”. (askanews)