15 gennaio 2020 – Emergono inediti particolari, assai pesanti, sulla vicenda di una minore, per la quale sono indagati Federica Anghinolfi e Francesco Monopoli. I due avrebbero diradato gli incontri tra la bambina, affidata a una coppia di donne omosessuali Daniela Bedogni e Fadia Bassmaj, indagate, e i genitori naturali, “senza alcuna motivazione, isolando la piccola e impedendo altresì lo scambio di corrispondenza e regali”. Gli sviluppi della vicenda sono riportati da ilrestodelcarlino.it
Eccolo, il botta e risposta tra Anghinolfi e Monopoli in una chat dei sevizi sociali: “Come giustifichiamo la sospensione degli incontri protetti?”, chiede lui. “Relax della minore…vacanza“, risponde lei, che poco prima parlava di “spostare l’attenzione per spostare l’emozione”. E quando il padre della piccola scrive all’educatrice Maria Vittoria Masdea (indagata), un messaggio che lui avrebbe voluto far leggere alla figlia, cioè “non riesco a portarti fuori a mangiare il sushi, ti voglio un mondo di bene”, Anghinolfi decide: “Bene… questo messaggio non lo diremo alla bimba”. I due avrebbero anche detto che nella casa paterna c’era cibo avariato “lasciato sui mobili da diversi giorni”, circostanza smentita dai carabinieri.
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Sono indagate anche “per aver omesso di riferire al perito dell’intenso rapporto di amicizia tra Bassmaji e Anghinolfi, e della condivisione di iniziative per la difesa dei diritti lgbt anche sugli affidi a omosessuali”.
Ad Anghinolfi si contesta anche di aver procurato all’ex compagna Cinzia Prudente, indagata, “un ingiusto profitto di 250 euro al mese per l’affido di una minore, in assenza di una reale necessità, anche dopo che la bambina era diventata maggiorenne, per incontrarla due volte al mese per due ore per prendere un caffè e chiacchierare, come indicato dalla stessa ragazza”.
Anghinolfi è anche indagata per violenza privata nei confronti di un’assistente, sociale, “perché approfittando della sua posizione di debolezza di neoassunta a tempo determinato, l’ha costretta a redigere relazioni finalizzate ad allontanare minori contendenti circostanze false od omesse che avrebbero permesso all’autorità giudiziaria una valutazione ulteriore e diversa”.