di Diego Fusaro per www.affaritaliani.it
Risulta sempre istruttivo il contegno del Pd, partito che al meglio esprime gli interessi della classe dominante liquido-finanziaria. In particolare, il Pd si è infuriato per lo spettacolo di denuncia di Bibbiano che ci accingiamo a rappresentare ad AREZZO (9 gennaio) e a SIENA (16 gennaio). Il Pd di Arezzo ha obiezioni altamente culturali: “Pd: “chi paga il cachet di Diego Fusaro?”” (https://www.arezzoweb.it/2020/pd-chi-paga-il-cachet-di-diego-fusaro-486212.html). Obiezioni che fanno impallidire l’acume speculativo di un Platone o di uno Spinoza, insomma. Per parte sua, il segretario Pd di Siena, Massimo Roncucci, ha parlato di “manifestazioni retrograde” (https://www.sienanews.it/toscana/siena/fusaro-socci-diego/).
In sostanza, criticare Bibbiano non è possibile, pena l’essere etichettati come “retrogradi”. Ciò significa che è sulla giusta via chi invece approva Bibbiano, domando? O chi tace (e acconsente)? Ovviamente, da veri uomini di cultura e di sensate esperienze, questi novelli soloni criticano l’opera di denuncia teatrale su Bibbiano senza averla vista, dato che in Toscana va in scena oggi 9 gennaio la prima volta.
Si può – domando – criticare un libro o uno spettacolo senza averlo visto? No, direte ragionevolmente voi. La critica deve essere fondata, e per esserlo deve conoscere l’oggetto criticato. Di altro avviso, tuttavia, è la signora Giulia Mazzarelli, di “Donne democratiche Siena”: “Non c’è bisogno di vederlo per capire quale è il messaggio reazionario che contiene” (https://www.sienanews.it/toscana/siena/fusaro-socci-diego/). “Donne democratiche di Siena”, ovviamente: democratiche a tal punto da criticare senza conoscere, da stroncare senza aver esperito, da disapprovare in via pregiudiziale. “Democratiche” in quale senso, di grazia? Quale sarebbe, domando, il “messaggio reazionario”? Che i bambini abbiano diritto ad avere un padre e una madre? Che il diritto del consumatore capriccioso non può venire prima rispetto al diritto del bambino? Bene, se questo è un “messaggio reazionario”, lo rivendichiamo.