“Andrei cauto nel maneggiare certi paragoni storici. Siamo di fronte a un evento gravissimo, dalle conseguenze non facilmente calcolabili, che avrà l’effetto di moltiplicare odi, tensioni e instabilità, ma non vedo all’orizzonte una guerra mondiale”. Lo dice Massimo D’Alema in un’intervista a ‘Repubblica’.
Perché lo ha fatto Trump? Che strategia persegue? “Vuole andare al voto a novembre in un clima di tensione, creando una situazione in cui non si può cambiare il comandante in capo. Ma quando le ragioni della politica interna dominano quelle della politica estera allora la spiegazione è sempre una leadership in difficoltà”.
“Gli Usa hanno spezzato un patto con l’Europa. Obama, grazie all’accordo sul nucleare, aveva lavorato per favorire la componente più moderata dell’Iran; Trump l’ha rotto, avviando un’aggressione che avrà l’effetto di moltiplicare violenze e conflitti. Il risultato è disastroso“, aggiunge D’Alema secondo cui serve “una missione dell’Unione Europea in grado di interloquire con i protagonisti per fermare l’escalation e costruire una soluzione nella quale gli attori fondamentali della Regione possano sentirsi garantiti”.
Infine un giudizio su Luigi Di Maio come ministro degli Esteri: “Apprezzo le sue buone intenzioni anche se a volte sembra essere distratto dalle questioni di politica interna e dalle vicende del suo Movimento”. ADNKRONOS