di Matteo Orlando – Durissima presa di posizione del Cardinale Gerhard Ludwig Mueller, prefetto emerito della Congregazione della Dottrina della Fede. Per il porporato tedesco un certo numero di persone nella Chiesa brama “una sorta di cattolicesimo senza dogmi, senza sacramenti e senza un magistero infallibile”.
Secondo Mueller, che ha tenuto una approfondita omelia davanti a migliaia di cattolici riuniti a Phoenix per lo Student Leadership Summit 2020 (ospitato dalla Fellowship of Catholic University Students), la crisi, il veleno che paralizza la Chiesa Cattolica “è provocato dall’uomo” e sarebbe sorto perché “ci siamo adattati in modo accogliente allo spirito di una vita senza Dio”, “allo spirito del tempo e non allo spirito di Dio”.
Scendere a compromessi con il mondo, secondo l’alto prelato vaticano, ha portato molti cattolici “a relativizzare i comandamenti di Dio” ed a “reinterpretare la dottrina della fede rivelata”.
Mueller ha celebrato la Messa il primo gennaio in occasione della Solennità di Maria Madre di Dio e nella sua omelia ha riflettuto anche sul desiderio umano di abbracciare gratificazioni sostitutive di Dio. “Chi crede non ha bisogno di ideologie”, ha insegnato il cardinale. “Chi ama Dio e il suo prossimo trova la felicità nel sacrificio del dono di sé”.
Mueller ha sottolineato che il ringraziamento è una parte fondamentale della vita cristiana e all’inizio del nuovo anno ha incoraggiato i cattolici a esprimere gratitudine a Dio per tutto il creato, per aver inviato Cristo nel mondo come Salvatore, per la Beata Vergine Maria, madre della Chiesa cattolica, per il dono della famiglia e tutte le altre benedizioni che riceviamo e che “non bisogna dare per scontate”. “Saremo felici e liberi quando nello spirito dell’amore abbracceremo la forma di vita a cui Dio ha chiamato ognuno di noi: nel sacramento del matrimonio, nel celibato sacerdotale o nella vita religiosa, secondo i tre consigli evangelici di povertà, obbedienza e castità per il bene del regno dei cieli”.
Soffermandosi sui tempi difficili che vivono i cattolici, sugli scandali nella Chiesa e sulla crisi di identità delle società occidentali tradizionalmente cristiane, il porporato tedesco ha riflettuto sul perché molti sono portati a chiedersi, con ansia, se la roccia su cui Cristo ha costruito la sua Chiesa si stia sgretolando. “Per alcuni, la Chiesa cattolica è in ritardo di 200 anni rispetto al mondo oggi”, ha rilevato il cardinale, rilanciando con una domanda: “c’è qualche verità in questa accusa?”. La sua risposta, sottintesa, è stata “no”. Le richieste di modernizzazione richiedono che la Chiesa respinga ciò che ritiene vero, per il “bene” di costruire una “nuova religione dell’unità mondiale“, ha avvertito Mueller. Per essere ammessi a questa “meta-religione”, ha denunciato il cardinale, la Chiesa deve pagare il prezzo di “rinunciare alla sua pretesa di verità”.
Secondo il cardinale, che recentemente ha denunciato un’ondata progressista penetrata nella Chiesa, il relativismo dominante nel nostro mondo “rifiuta l’idea che potremmo effettivamente conoscere la verità e si presenta come garante della pace tra tutte le visioni del mondo e le religioni del mondo”. Per Mueller la società post-cristiana accoglierebbe con favore questi sforzi per ricostruire la Chiesa “come una conveniente religione civile”. L’antidoto alla secolarizzazione all’interno della Chiesa è “una vita di fede, vissuta nell’eterna verità di Cristo”, ha detto Mueller ai presenti. Il Dio eterno “non può essere cambiato dai capricci delle società”, ha sottolineato il cardinale teutonico.
“Nell’essere umano concreto Gesù di Nazaret, la verità universale di Dio, è concretamente presente qui e ora, nel tempo e nello spazio storici”, ha detto Mueller. “Gesù Cristo non è la rappresentazione di qualche verità sovratemporale: è in persona la via, la verità e la vita”.