di Ornella Mariani
Il costo complessivo della Presidenza della Repubblica, ovvero del mantenimento del Quirinale; delle scorte e dei vari Collaboratori ammonta a circa 224 – duecentoventiquattro – milioni di euro annui.
La sola indennità del Presidente, che si è sospeso dall’incasso della pensione di Parlamentare; di Docente universitario e di Giudice della Corte Costituzionale, è di duecentoquarantamila euro all’anno per tredici mensilità.
Ovvero, circa diciannovemila euro mensili.
Ovvero, circa cinquemila euro settimanali.
Ovvero, circa settecento euro giornalieri.
Cui vanno aggiunti incalcolabili privilegi.
Per contro, decine di milioni di Famiglie sono costrette ad affrontare il mese con anche meno di quanto Egli incassi in un giorno.
E allora, dai suoi quattordici minuti di spicciola Demagogia, emergono due realtà:
l’Italia della Casta tracotante e l’Italia delle Vittime di una sperequazione insopportabile, aggravata da quella voracità fiscale scandalosa che induce a definire Estorsore e Sfruttatore lo Stato;
l’Italia degli Emanuele Crestini, che ha fatto titolo per soli tre giorni, e l’Italia dei Mimmo Lucano e dei Saviano e delle Maraini e dei Prefetti e dei Magistrati corrotti e delle Legioni di Avventurieri strapagati per il solo merito di mancanza di competenze;
l’Italia di chi cerca il proprio sostentamento nei bidoni della spazzatura e l’Italia dei Fortunati. Un esempio per tutti è il trattamento economico riservato ai Menager: la prodiga Alitalia riconobbe a Cramer Ball oltre duemilioni di euro tra bonus e salario di base e una liquidazione da capogiro, prima di assegnare tra stipendi e buonuscite da Guinness dei Primati anche a Giancarlo Cimoli una cifra pari a duemilioni e ottocentomila euro all’anno.
Era lo stesso Cimoli che, dal mancato risanamento delle Ferrovie, aveva tratto un trattamento di fine rapporto di quasi sette milioni di euro ripianando, in sostanza, solo i propri conti.
Della gravità di tali circostanze, rispetto alle quali un Cittadino dovrebbe vivere più di un centinaio di vite per mettere insieme quanto in una sola è consentito ai tali Personaggi, non è forse edotto il Figlio di Bernardo Mattarella, la cui modesta performance è risultata irrispettosa, se non anche offensiva, della intelligenza e della sensibilità di una intera Popolazione.
Egli ha ragione, quando dice che “…In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società….”, ma omette poi di ammettere che si tratta di cambiamenti nel peggio, com’è testimoniato dai picchi di disgregazione sociale che sconfessano la rosea cartolina di un Paese inesistente.
Ha ragione quando dice che abbiamo attraversato “…un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica…”, ma tace non solo sul suo mancato superamento, ma anche sul suo aggravamento prodotto anche da innumeri ed impuniti scandali; da intollerabili corruttele anche istituzionali e dal peso di Enti inutili.
Ha ragione, quando dice che dobbiamo pensare “…insieme al domani. Per ampliare l’orizzonte delle nostre riflessioni; senza, naturalmente, trascurare il presente e i suoi problemi…”, ma trascura di dirci che il Futuro è ancora più cupo e disperante del Passato.
Ha ragione, quando dice che la nostra terra era il punto d’incrocio “…dell’Europa con civiltà e culture di altri continenti. Questa condizione ha contribuito a costruire la nostra identità, sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità...”; ma elude lo scippo che una Criminalità sempre più spavalda attua giorno per giorno su quel prestigioso patrimonio e sorvola sulla negazione identitaria impostaci attraverso una invasione programmata per fagocitarci e sulla mediocrità di un Establishment sempre più scadente e complice del tracollo del Paese.
E di più:
non è vero che Chi la guardi “….dal di fuori… per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacità italiana di dialogo nel rispetto reciproco, per le missioni delle sue Forze Armate in favore della stabilità internazionale…” abbia considerazione di un’Italia i cui Giovani si collocano all’ultimo posto delle graduatorie culturali.
Non è vero che insista una “…diffusa domanda d’Italia…”: c’è la fuga degli Investitori;
Non è vero che “…l’Italia riscuote fiducia…”: siamo sputtanati e ridicolizzati dovunque;
Non è vero che “…Disponiamo di grandi risorse… dell’Italia, spesso silenziosa, che non ha mai smesso di darsi da fare…”: quella è l’Italia consapevole della propria dell’impotenza; delle proprie sconfitte; delle proprie rinunce e delle proprie lacrime, versate a margine dell’ emblematico e sistematico crollo dei ponti e della delegittimazione delle Forze dell’Ordine, elogiate ma sottopagate e sfruttate; dell’esproprio financo della Fede e del diritto alla speranza.
Provi a passeggiare senza scorta, Mattarella o Uno dei suoi blindati Sodali al Governo in una delle ampie aree mai visitate e sfuggite definitivamente al controllo dello Stato.
Provi a fornire soluzione concrete ai “ …problemi da non sottovalutare. Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti diseguaglianze…Alcune gravi crisi aziendali…”, mostrando pietà per il montante tasso di suicidio degli Imprenditori, Grandi e Piccoli, vessati dal Fisco.
Provi a persuaderci che l’Italia non sia relegata al ruolo di Serva dei Potentati europei, ai quali siamo stati venduti a prezzi di saldi di fine stagione.
Provi a spiegarci se intende ancora sollevare le sorti del Sud con iniziative d’accatto, giuste a riempire il ventre elettorale dei Furbi della Sinistra, decisi ad alimentare parassitismo e miseria.
Provi a convincerci che “…La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza. È importante anche sviluppare, sempre di più, una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie, alle associazioni raccolte intorno a interessi e a valori. La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica...” quando Egli stesso, in sprezzo delle volontà di una grande Maggioranza, ha voluto ai vertici del Paese Mentitori seriali, Soggetti discussi ed ambigui, Incompetenti ed Ignoranti a vario titolo.
Provi a trasmettere fiducia ad una Generazione cui, alternativo alla disperazione e ai fiumi di droga e ai trash televisivi è il solo esodo.
Provi a persuaderci che i Pensionati e gli Anziani sono “… parte preziosa della società….”, quando gli accordano scarsi tre euro annui di incremento dell’assegno pensionistico e quando gli si nega il diritto alla Salute, ai Servizi e fin troppo spesso al sostentamento invece riconosciuto ad orde di Selvaggi mantenuti in nome di una “accoglienza” deputata ad arricchire Mazzettari di Regime e a consolidare il crimine organizzato.
Provi a spiegare se, quando auspica “…il formarsi di nuove famiglie….”, si riferisce al modulo Bibbiano e se, quando invia i propri saluti “… a Quanti il nostro Paese ospita”, ha in sé la cognizione reale dei fatti: l’Italia non OSPITA, ma è costretta ad Ospitare e a farsi carico di Gente che disgrega e corrompe ed umilia le nostre tradizioni e la nostra Civiltà.
Dica, inoltre, se quando rivolge “…. gli auguri alle donne e agli uomini delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine, a tutti coloro che, con vari ruoli e compiti, operano a beneficio della Repubblica e di tutti noi cittadini…” prova disagio per le differenze economiche e sociali fra Costoro e il suo Palazzo.
Non manchi di rispetto agli Italiani, elogiando Media asserviti al Potere e glissando sulle aberrazioni di una Censura sempre più opprimente e nutrita di delazione.
E sia, soprattutto, grato a Chi mantiene anche i lussi Suoi e dei Cialtroni variamente dislocati: è il caso di ricordargli che, nel 2018, secondo la CGIA, i Lavoratori autonomi e le Piccole Imprese hanno versato 42,3 miliardi, pari al 53% degli oltre 80 miliardi pagati da tutto il Sistema.
Buon anno!