In molti hanno storto il naso quando il nome di Alessia Bausone è comparso nella lista dei candidati 5 Stelle alle regionali calabresi del 26 gennaio. Troppo ingombrante, secondo molti attivisti, la sua militanza nel Pd, partito dal quale Bausone è uscita sbattendo la porta. Ma ora col Movimento 5 Stelle è scattata la scintilla, una “affinità elettiva” che potrebbe aprirle le porte del Consiglio regionale.
A chi le chiede del suo passato (recente) nelle file del Partito democratico, la candidata grillina risponde: “Sono stata tesserata Pd nel 2017, denunciando lo status horribilis del Pd calabrese che ha portato poi al suo commissariamento. Mancanza di trasparenza nei modi e nelle azioni, tesseramento falso, bilanci inesistenti. L’ho definito un club privé di carbonari e, in tempi recenti, una ‘gang band’ di dinosauri politici attorno al potere”.
Nessuna nostalgia per i dem: “La militanza e l’energia nel Pd, almeno in quello calabrese, viene stuprata dall’autoconservazione violenta e ossessiva di un notabilato stantio”. ADNKRONOS