In un’intervista a Il Fatto Quotidiano l’imprenditore Filippo Callipo, 73 anni, dice di aver cominciato la sua campagna elettorale per conquistare con il centrosinistra la Regione Calabria partendo da Nardodipace, poco più di mille abitanti, 1080 metri sul livello del mare, perché se si vuole “capire la catastrofe sociale dell’abbandono” basta farsi un giro e guardarsi intorno”. Da qui si capisce che i calabresi si devono salvare “da una politica che trasforma i cittadini in sudditi” e per la quale “qui i diritti non valgono come nel resto d’Italia” perché “la cattiva politica ha schiavizzato i calabresi”. “Qui se non hai un referente, un compare, un amico, non riesci nemmeno a ottenere delle cure mediche” afferma il candidato governatore del centrosinistra. “Il cambiamento che tutti auspicano non puo’ venire dai soliti padroni della politica” sottolinea Callipo.
“La politica – prosegue Callipo – ha trasformato le istituzioni in comitati elettorali, macchine clientelari”, così la prima battaglia da combattere “è affrancare i calabresi da questo meccanismo assurdo”. E aggiunge: “Dobbiamo combattere, distruggere questo trittico. Imprenditori, cattiva politica e mafia“, così dopo l’inchiesta avviata dal procuratore Gratteri dice di vedere che “la gente si sente piu’ libera”. Gratteri “dice che con l’inchiesta ha smontato la Calabria come un Lego, io dico che il giocattolo lo dobbiamo ricomporre scartando i pezzi guasti”, chiosa.
Aggiunge: “Non riesco proprio a concepire che i calabresi, popolo di persone intelligenti, possano consegnarsi mani e piedi alla Lega di Salvini. La Lega ci vuole solo asservire al Nord ancora di piu‘”.
Di se stesso dice: “Compromessi non ne ho fatti con nessuno” e “non ho la bramosia di fare il governatore, per questo non sono ricattabile e condizionabile” assicura. AGI.IT